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Freebacoli

Freebacoli: ottobre 2009

sabato 31 ottobre 2009

Le Grotte dell'Acqua e l'abbandono istituzionale
















Un complesso termale d’epoca romana, rivalutato ed ampliato in età borbonica, lasciato in uno stato di palese abbandono. Vasche atte al raccoglimento di una sorgente d’acqua termale la cui temperatura è costantemente pari a 38 gradi. Liquidi benefici le cui proprietà organolettiche sono le medesime di quelle utilizzate nel vicino comune di Casamicciola Terme. Una serie di possibili fattori di sviluppo e di reperti archeologici d’inestimabile valore, da tempo conosciuti col nome di “Grotte dell’Acqua”. Strutture attualmente posizionate tra via Cuma ed il lago Fusaro, costituite da due ambienti rettangolari d’epoca romana, voltate a botte, nel maggiore dei quali sgorga una fonte geotermica. Reperti, ancora oggetti di parziali indagini archeologiche e dai quali si evincono i resti di un’antica villa patrizia d’epoca medievale, separati dalla moderna via Cuma e oscurati dalle moderni domicili di nuova costruzione. Uno stato di cose al quale va ad aggiungersi una decennale condizione di degrado, manifestata dalla presenza di rifiuti ingombranti, erbacce alte quasi due metri e residui di alcuni prefabbricati inutilizzati. Entrando, subito dopo aver superato il distributore di benzina della Q8 da pochi giorni posto sotto sequestro dagli uomini della guardia forestale, ci si imbatte in una serie di muretti un tempo utilizzati da un vetusto lavaggio per autovetture. Uno spiazzale per gran parte di proprietà privata, ricoperto da una folta vegetazione spontanea, grosse condutture abbandonate ed usualmente utilizzate per la strutturazione di un sistema fognario e da due fatiscenti baracche prive di custodia. Circa 60 metri d’incuria atte a nascondere lo splendore delle “Grotte”. Costruzioni evidentemente pericolanti sostenute all’interno da una decina di pali completamente arrugginiti. Spazi ed archi volutamente edificati dalla dinastia borbonica, all’interno dei progetti con i quali si provvide alla realizzazione di una spessa banchina tutt’intorno al lago Fusaro, che ricoprono gli interni sotterranei d’epoca romana. Un lago, da tempo rinomato per lo stato di degrado e d’inquinamento nel quale si ritrovano i suoi fondali, posto in comunicazione con le acque sorgive dell’impianto sovracitato mediante un antico servizio di canali. Bacino lacustre stanziato proprio all’esterno delle volte e portatore di un liquido puzzolente, marrone e segnato da un inquietante divieto di pesca, tutt’oggi non rispettato dai numerosi pescatori ancora presenti in loco. Esterni ancor più simbolici se si fa attenzione alla presenza di una cartellonistica esplicativa e descrittiva, naturalmente inutilizzata ed imbarbarita da atti vandalici, posta lì da due enti di fama nazionale e regionale: Miribilia ed Ente Parco. Il primo è un progetto atto alla rivalutazione ed all’illustrazione dell’intero patrimonio artistico nazionale, messa in essere mediante l’utilizzo di appostiti panelli. Il secondo, invece, dovrebbe essere l’ente preposto alla salvaguardia non solo dello stesso impianto termale, ma anche del limitrofo lago, troppo spesso deturpato dall’acclarata e già denunciata presenza di scarichi illeciti.
















Josi Gerardo Della Ragione
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

giovedì 29 ottobre 2009

Ed ora..Vuoti Flegrei!

Il Venerdì di Freebacoli

Preso atto delle critiche, che noi riteniamo legittime quando costruttive, riteniamo opportuno sottolineare:

a) la rubrica "Ed Ora... Vuoti Flegrei", è stata pensata come espressione di una critica organica al modo di fare informazione locale, il quale finora si è limitato all' estemporanea ed impersonale cronaca dei fatti senza approfondire i perchè e sottolineare le responsabilità ed i responsabili dei fatti stessi;

b) che questo gruppo non si reputa assolutamente superiore alle redazioni locali, nè vuole arrogarsi titoli di professionalità, ma rivendica un modo ed uno stile differente di fare informazione;

c) s'auspica che per il futuro sia ben distinto il singolo dal gruppo e che quindi si evitino accuse ad personam o interpretazioni generiche da pareri personali di singoli componenti del gruppo.

Ed ora...la classifica settimanale:

Al 3° posto, su "Il Corriere Flegreo", in data 26 luglio 2009,
"Fatale il contatto coi residui vulcanici della zona. Bacolese si ustiona ad Ischia", con sottotitolo "la donna era entrata in un'area dei Maronti vietata ai turisti?"Dopo il racconto dell'aloe offerta da altri turisti e la dimissione dell'ospedale in poche ore, l'arcano è svelato "Pare addirittura ci fosse una staccionata e che la signora non se ne sia proprio accorta"

Al 2° posto su "Tammurriata", in data 31 marzo 2009,
cardiopalmo per un "Atto vandalico a Casevecchie"
"Qualche balordo ha scagliato una grossa pietra sul vetro di una Polo viola. La pietra viaggiava ad alta velocità tanto che ha attraversato tutto l'interno dell'auto andando a colpire anche il lunotto posteriore e facendo in mille pezzi anche quello." L'autore conclude poi profondamente rassegnato "Sabato mattina il propretario della Polo ha trovato una sorpresa che non si sarebbe mai aspettato e non ha potuto fare altro che denunciare il fatto e riparare l'auto".

Al 1° posto, bis di "Tammurriata", in data 18 agosto 2008,
"Scenata nel centro di Bacoli: lei schiaffeggia il fidanzato in pubblico"


"Il fanciullo è molto fedele e non si limita a cioccolatini, perchè quando si tratta di regali sa strafare, ma questo a lei non basta. La lite inizia in modo moderato, ma i toni si sono accesi dopo poco, lei presa dall'impeto dell'ira lo schiaffeggia più e più volte, per fortuna il ragazzo non reagisce, e cerca di aggiustare la situazione, strillando le parole"faccio tutto per te". Intanto la ragazza lo riempie di titoli poco nobili"
La conclusione è una dura critica ai costumi bacolesi, ben lontani da quelli dell'autore dell'articolo "E' davvero carino osservare l'atteggiamento della gente estranea in queste situazioni: un gruppo di giovani, per osservare meglio la scena si sono avvicinati, addirittura sedendosi sul muretto"

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Alla prossima settimana
Redazione Freebacoli

Lago Miseno: Ecco la relazione dell'Osservatorio Vesuviano


In seguito alla segnalazione pervenuta il giorno 2 ottobre 2009, da parte del Dott. Alessandro Parisi fondatore del Comitato per la tutela della Salute Pubblica di Bacoli, inerente una moria di pesci nel lago di Miseno ed un diffuso odore di zolfo percepito nelle aree adiacenti il lago il giorno 23 settembre 2009, in data 9 ottobre 2009 è stato eseguito un sopralluogo nella località suddetta dai Dott. Giovanni Chiodini, Rosario Avino, Stefano Caliro e Carmine Minopoli afferenti all’Unità di Geochimica dei Fluidi dell’ Osservatorio Vesuviano sede di Napoli dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, al fine di verificare un’eventuale presenza anomala fluidi vulcanici.
Il campionamento delle acque lacustri a fondo lago (con profondità fra 1.5 e 2 metri) è stato effettuato in 4 punti.
I risultati delle analisi effettuate non hanno evidenziato la presenza di quantità rilevabili di fluidi idrotermali-vulcanici nelle acque del lago di Miseno.
Va comunque sottolineato che a causa della dinamica delle acque del lago di Misero, dove è continuo il ricambio con acqua di mare, tali dati non possono essere considerati come rappresentativi della situazione che il 23 Settembre 2009 ha portato alla moria di pesci.
Un' ipotesi plausibile, ma da verificare eventualmente con ulteriori approfondimenti, è che i sedimenti del lago contengano acque molto riducenti ricche in solfuri e CH4, e con contenuti di ossigeno molto bassi o assenti.
In condizioni meteorologiche particolari (falde acquifere molto alte dopo piogge intense, marea particolarmente bassa ecc.) si potrebbe verificare che la laguna è alimentata non dal mare ma dalle acque riducenti dei sedimenti. Ciò potrebbe comportare la moria di pesci (assenza di ossigeno) e l’intorbidamento delle acque dovuto alla precipitazione di solfuri, l’odore di zolfo ecc., ossia le fenomenologie macroscopiche osservate durante l’evento del 23 Settembre.
Se questa ipotesi fosse vera, si tratterebbe quindi non di un fenomeno causato da inquinamenti antropici né da fenomenologie vulcaniche ma di un processo naturale, anche se raro, dovuto al verificarsi di particolari condizioni ambientali.

Redazione Freebacoli

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Spazzatour, l'emergenza rifiuti un anno dopo: la munnezza è oro (PRIMA PARTE)

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La pioggia di quest'ottobre è più quieta e gentile rispetto alle altre piogge, perchè si posa leggera sulla terra e dona colori pastello su valli e colline, portando con sè l'autunno e i suoi forti colori. Nelle campagne intorno a Napoli, invece, ogni goccia di pioggia è un delitto annunciato. Il percolato è un liquido inquinante che si forma quando l'acqua incontra i rifiuti. Questo liquido è ulteriormente pericoloso quando nasce dal contatto dell'acqua con rifiuti già tossici, uniti ad altri sia urbani che industriali, non differenziati, accorpati in finte ecoballe stoccate senza nessun controllo.
A un anno dalla tanto acclamata "fine" dell'emergenza rifiuti a Napoli, sono andata a vedere se è vero che il problema è stato risolto, e come. Avrei voluto vedere impegno e coerenza, promesse mantenute, ordine e rispetto per l'ambiente e i cittadini, controlli seri, procedure a norma, cooperazione e trasparenza. Il repentino sgombero di tonnellate di rifiuti dai centri abitati di cui il governo si è tanto vantato c'è stato eccome. E' evidente che le città siano state ripulite e che la gente possa finalmente dimenticare l'incubo delle strade in fiamme dell'anno scorso, quando si bruciavano montagne di spazzatura davanti ad ogni casa per disperazione. Ma la verità è che non solo il problema della gestione illegale dei rifiuti non è stato risolto, ma è di gran lunga peggiorato. Essendosi spostato dalle città alle campagne ha assunto le dimensioni di un disastro epocale.
La Campania felix possiede le contrade più fertili del Mediterraneo, dove la fecondità della terra permette all'uomo di produrre ed esportare innumerevoli prodotti con marchio IGP, DOP, DOC, IGT, ecc. In tutta la regione la Superficie Agraria Utilizzata è pari al 43,27% e nella sola provincia di Caserta 40 mila aziende agricole lavorano 107 mila ettari di terreno. I prodotti che qui nascono, famosi in tutto il mondo per la loro ottima qualità, vanno dai vini alla mozzarella di bufala, dall'olio alle castagne e ancora mele, ciliegie, fragole, nettarine. E' qui che termina la folle corsa dei rifiuti tossici che partono dalle grandi industrie del nord Italia. In questo paradiso vengono violate ogni giorno leggi italiane ed europee, con lo sversamento illegale continuo dei veleni industriali che percorrono le rotte dei trafficanti di rifiuti. Uno di questi è Gaetano Vassallo, camorrista pentito - che negli ultimi vent'anni è stato arrestato tre volte - che sta collaborando con la magistratura e sta svelando i più tetri segreti dell'ecomafia. Vassallo ha dimostrato che molti grandi edifici - come il Centro Commerciale Campania - hanno fatto da coperchio a enormi discariche illegali di rifiuti speciali e ha fatto nomi e cognomi di criminali, parlamentari, sindaci e funzionari, forze dell'ordine, commissari, architetti e ingegneri, imprenditori, medici e veterinari che da vent'anni a questa parte contribuiscono allo sfacelo di questi territori e della sua popolazione. Un altro pentito, cugino del boss Francesco Bidognetti, ha raccontato che le voragini lasciate dagli scavi per i cantieri delle grandi opere vengono colmate con i detriti tossici provenienti dal Nord, coprendo il tutto spesso con stalle e pascoli.
Ci vuole coraggio a chiamarla emergenza. Questo è un sistema del tutto ordinario che ha utilizzato il caso mediatico della primavera 2008 come pretesto per la legalizzazione del meccanismo camorristico. Entro il 31 dicembre 2009 si prevede la nomina a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all'emergenza rifiuti del capo della Protezione civile Guido Bertolaso. La sua giustificazione a tutto questo è stata un'ammissione di colpa: "Ci siamo comportati come chi non rispetta il rosso per trasportare all'ospedale un moribondo". Se poi per salvarne uno - cioè l'azienda che ha avuto l'appalto - si distrugge un'intera regione, poco importa. Impregilo, i cui dirigenti sono stati chiamati "veri eroi" da Berlusconi, è la prima concessionaria per la gestione dei rifiuti in Italia e tra le prime in Europa, nonchè responsabile operativa per la TAV, il ponte sullo stretto di Messina, il Mose di Venezia e altri scempi come l'ospedale San Salvatore a L'Aquila, crollato il 6 aprile ed inagibile al 90%. E'sotto processo da un anno per disastro ambientale, truffa a danno dello Stato e falso ideologico ma le ultime leggi del Cavaliere sulla prescrizione mettono i bastoni tra le ruote anche a questo caso, essendo il sostenitore numero uno dell'azienda e di Bertolaso, che ha già pieni poteri nello smaltimento dei rifiuti.I reati più comuni della Impregilo vanno dallo sforamento quotidiano della massima percentuale di diossina e altre sostanze nocive consentita dalla legge, lo stoccaggio di "ecoballe" piene di rifiuti tossici - idrocarburi, cromo, piombo, ecc - e l'impedimento della raccolta differenziata. Il perchè è semplice: lucrare.Non solo la Impregilo conserva i rifiuti come garanzia per le banche da cui prende i prestiti, ma c'è anche una questione più scottante. Il contributo Cip6 è previsto dall'ordinanza Napolitano 2774 del '98 e consiste in un incentivo all'incenerimento dei rifiuti prodotti. Questo significa che, per ottenere enormi profitti, la Impregilo ha impedito la raccolta differenziata e la creazione di impianti per il recupero della materia, accumulando tutti insieme i rifiuti "tal quali" - cioè nè differenziati nè tritovagliati, ma tenuti così come sono - in costose discariche, in modo da trarre esorbitanti profitti da ogni "ecoballa" bruciata, cioè da ogni tonnellata, che gli viene pagata circa 180 euro dallo Stato. Che poi siamo noi.



Fotografie e testo di
Valeria Gentile

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martedì 27 ottobre 2009

Io Prima e Dopo il Meetup


- di Marianna Guaccio -

PRIMA
: ero una maniaca della pulizia e impulsivamente buttavo tutto.
ORA: penso che tutto quello che butto lo ritrovo nella discarica sotto casa. Allora conservo quello che un giorno potrà servirmi di nuovo e regalo ciò che può essere utile a qualcun altro.

PRIMA: facevo la differenziata ma speravo che aprissero l’inceneritore e che potessimo far scomparire la monnezza dalla città.
ORA: so che l’inceneritore è la cosa peggiore che possiamo fare alla nostra salute e ho imparato a ridurre i rifiuti a un solo minuscolo sacchetto di indifferenziato al mese e so che questo sacchetto può essere lavorato nel Centro Vedelago e trasformato in mattoni, senza più necessità di erodere spiagge e montagne.

PRIMA: pensavo che gli scarti di frutta e cibo si potessero buttare come indifferenziato perché tanto sono innocui.
ORA: so che gli scarti organici fermentano e possono far nascere batteri e infezioni. Allora li metto in un secchio (compostiera) con foglie secce, fazzolettini di carta e un po’ di terriccio e mi faccio il terreno per le piante, che prima compravo per 5 euro al sacco.

PRIMA: compravo fazzolettini colorati perché sono più carini
ORA: so che i fazzolettini colorati contengono inchiostro e non sono riciclabili. Compro quelli bianchi e li metto nella compostiera.

PRIMA: spendevo 5 euro per un pacco di assorbenti che sono fatti di plastica e cotone sbiancato e contengono sostanze che prolungano il ciclo per farti comprare più assorbenti.
ORA: So che gli sbiancanti sono cancerogeni, gli assorbenti sono irritanti, inquinanti e non riciclabili e uso la coppetta Mooncup che costa 25 euro e dura 10 anni: il ciclo mi dura quasi la metà!

PRIMA: pensavo che i pannolini usa e getta fossero un oggetto indispensabile: invece sono come gli assorbenti: inutili e pericolosi!
ORA: possono essere sostituiti da quelli lavabili di ecobimbi.com con un risparmio di 1.200 euro all’anno per ogni famiglia.

PRIMA: compravo qualsiasi cosa senza riflettere su quanto fosse impacchettata, imbustata, inscatolata.
ORA: cerco sempre prodotti senza imballaggi e non chiedo mai la busta di plastica: ho con me quella di stoffa.

PRIMA: compravo l’acqua in bottiglia perché quella della fontana di casa mia fa schifo.
ORA: so che l’acqua in bottiglia è più inquinata di quella di casa mia e uso la brocca Brita che costa 22 euro e depura l’acqua in 5 minuti.

PRIMA: pensavo che l’igiene ha bisogno di detersivi potentissimi e li spargevo per tutta la casa.
ORA: ho trovato una pietra di sapone naturale che sgrassa meglio dello svelto, costa 80 cent e mi dura un mese. Con questa ci lavo piatti, panni e anche il bagno! E per sbiancare uso le noci dell’albero della saponina che poi metto nella compostiera dopo 3 lavaggi.

PRIMA: guardavo la televisione per conoscere la realtà intorno a me.
ORA: guardo la televisione e poi accendo internet per vedere quante balle mi ha raccontato.

PRIMA: speravo che salisse al potere Rifondazione e cambiasse il mondo come lo volevo io.
ORA: raduno le forze per cambiare il mondo e dico a tutti: non fidarti a prescindere! Non delegare. Sii TU il cambiamento che vuoi vedere avvenire nel mondo!

lunedì 26 ottobre 2009

Presentazione del libro: "Galli sulla monnezza"



Terme Puteolane-Pozzuoli

Corso Umberto I , n. 195 -Pozzuoli,

INGRESSO LIBERO

Mercoledì 28 ottobre 2009 ore 18.00

Presentazione libro: Galli sulla monnezza di Rossella Savarese

Conferenza e dibattito pubblico

interverranno

Rossella Savarese

Docente della Facoltà di Sociologia Università Federico II

Sociologia delle comunicazioni di massa - Teoria e tecnica delle comunicazioni di massa

Franco Roberti

Procuratore della Repubblica di Salerno

Raffaele Del Giudice

Direttore di Legambiente Campania

Nicola Capone

Segretario dell’ Assise di Napoli e del Mezzogiorno d’Italia

modera

Elda Salvati

Coordinamento Civico Flegreo

Info: www.coordinamentocivicoflegreo.it

domenica 25 ottobre 2009

Questione Ambientale: Contattiamo "Striscia la Notizia"!


Vi segnialiamo questa interessantissima iniziativa, alla quale chiediamo di apporre un vostro decisivo sostegno. Difatti, se anche voi siete disposti a diffondere il degrado in cui siamo costretti a sopravivvere ogni giorno, vi invitiamo ad inviare questa mail all'indirizzo sotto indicato

gabibbo@mediaset.it

OGGETTO:

Degrado Ambientale a Bacoli

TESTO:
Salve,
sono un cittadino di Bacoli, città dei Campi Flegrei ove la gente vive o meglio dorme sugli allori di un glorioso passato. Nel torpore generale degli amministratori e dei miei concittadini Bacoli è diventata negli anni uno sversatoio di rifiuti tossici che hanno ricoperto intere aree, compresi i laghi, come accertato da uno studio dell'O.M.S.. Il 23 settembre uno tra questi laghi, cioè il lago Miseno, è stato interessato da una moria di pesci che le autorità competenti attribuiscono a fenomeni di origine vulcanica sebbene smentiti da alcuni vulcanologi. Intanto dopo quasi un mese non sono ancora stati resi noti i risultati dell'autopsia sui pesci morti ancora in esame presso l'istituto zooprofilattico di Portici . Consapevole che le autorità competenti sono attualmente impegnate a decidere tutt'altre cose, chiedo e spero in un pronto intervento di Striscia la Notizia .

Cordiali saluti da un disperato e arrabbiato cittadino dell'area flegrea

Per contatti:
irene.ambrosino@inwind.it
freebacoli@live.it

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sabato 24 ottobre 2009

La BONIFICA augurata e la TRUFFA annunciata


Solo pochi giorni fa erano arrivati gli avvisi di proroga delle indagini. Ieri, per cinque dei nove indagati per l’inchiesta sulla gestione di fondi pubblici legati alle bonifiche dei siti della Campania da parte della Jacorossi, sono scattate le perquisizioni. I finanzieri del Comando provinciale di Napoli hanno notificato agli interessati il decreto firmato dai pubblici ministeri titolari del fascicolo, i sostituti Ettore La Ragione e John Woodcock. Un atto che naturalmente funge anche da informazione di garanzia. È stata una giornata intensa, quella di ieri, per i militari delle fiamme gialle impegnati a raccogliere dati e ad acquisire nuovi elementi per conto dell’accusa lungo un asse che va da Napoli a Roma. Nella stessa inchiesta risultano indagati anche il presidente della Regione Antonio Bassolino e il prefetto di Napoli, Alessandro Pansa, sebbene non siano tra i destinatari delle perquisizioni di ieri. L’indagine dei pm La Ragione e Woodcock, coordinata dal procuratore aggiunto Francesco Greco, che coordina la sezione pubblica amministrazione dell’ufficio inquirente partenopeo, punta i riflettori su presunte irregolarità nell’affidamento alla società romana Jacorossi di interventi di bonifica lungo il litorale flegreo. Sullo sfondo resta ancora una volta l’epoca che ha segnato a Napoli e in Campania l’emergenza rifiuti. Le perquisizioni hanno riguardato - oltre alla sede della Jacorossi imprese - anche l’abitazione capitolina del presidente pro tempore della società, Ovidio Jacorossi, indagato nell'inchiesta. I finanzieri hanno poi perquisito l’ufficio dell'Avvocato distrettuale dello Stato di Napoli Giuliano Percopo presso l’Avvocatura di Stato, le abitazioni di Arcangelo Cesarano e Raffaele Vanoli, entrambi subcommissari di governo pro tempore per la bonifica dei siti inquinati; e la casa di Michele Giustozzi, vicepresidente della Jacorossi imprese.

Redazione Freebacoli



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Bambine rom annegate a Torregaveta: A breve partirà il processo


Prima la diatriba tra consiglieri, poi le delucidazioni sulle prossime sentenze di natura civile. In seguito alle veementi discussioni tenutesi durante l’ultimo Consiglio comunale di Monte di Procida è tornata in auge una drammatica tragedia che comportò l’annegamento di due bambine rom, decedute a causa dell’intenso moto ondoso che caratterizza il litorale di Torregaveta. Un decesso al quale è seguito un atto di citazione verso i Comuni limitrofi di Bacoli e Monte di Procida redatto dall’avvocato Giacomo Perreca, difensore giuridico degli eredi delle giovani vittime. “L’Ufficio Circondariale Marittimo di Pozzuoli, ha disciplinato le attività balneari prevedendo che la zona di mare per una distanza di 200 metri dalle spiagge è prioritariamente destinata alla balneazione e che tale limite dovrà essere segnalato dai concessionari di strutture balneari o dai Comuni costieri. Gli stessi, in assenza di appositi gavitelli rossi, dovranno quantomeno – continua lo stesso avvocato nella sua nota – provvedere ad apporre un’adeguata segnaletica ben visibile dall’utenza. Inoltre si ha l’obbligo di segnalare il limite entro il quale, le persone non esperte al nuoto, possono effettuare la balneazione. Ciò detto vi è da constatare che i Comuni di Bacoli e Monte di Procida hanno reiteratamente ignorato e disatteso le predette prescrizioni ministeriali, non solo non segnalando il limite delle acque sicure mediante gavitelli, ma addirittura omettendo di apporre in loco un’ insegna che indicasse la pericolosità delle acque. Una cartellonistica assente almeno sino a due giorni dopo il decesso”. Una serie di violazioni che ha comportato la citazione in sede civile dei due Comuni costieri innanzi alla sezione distaccata di Pozzuoli del Tribunale di Napoli, per un’udienza che si terrà il prossimo 13 Gennaio, “utile ad individuare le possibili responsabilità ed i conseguenti risarcimenti pecuniari, agli eredi delle vittime, per tutti i danni patiti”. Una tragedia estiva capitata nella tarda mattinata del 19 luglio 2008 e che coinvolse le giovani Cristina e Violetta Djordjevic. Un’evitabile fatalità avvenuta presso l’arenile posto nelle vicinanze del capolinea della linea ferroviaria della Cumana. Una spiaggia libera, per metà bacolese e per metà montese, alla quale accedettero le 2 bimbe, in compagnia un paio di amiche, per godere del mare ivi stante. Ma in brevissimo tempo le stesse minorenni rom furono trascinate, a largo della costa, dalle forti correnti marine e dalla presenza di mulinelli che le risucchiarono inevitabilmente a fondo, sino a restituirle in superficie, ormai esamini. Una duplice morte che fa da corollario alla decina di decessi verificatesi negli ultimi quindici anni presso questa costa da sempre riconosciuta come un luogo ricco di insidie e di mareggiate pericolose.Per anni le amministrazioni locali, nonostante siano ben consce dell’estrema pericolosità del litorale di Torregaveta, hanno lasciato la spiaggia in una situazione di totale insicurezza e d’abbandono. Ci dovevamo dimettere tutti – urlava il consigliere Pugliese durante l'ultimo Consiglio comunale – poiché furono violate le norme sulla sicurezza. E’ una vergogna immane. Nessun avvocato potrà evitare al Comune di pagare un’ingente somma di risarcimento in sede civile”. Durissime accuse alle quali dai banchi di un sicuro centro-destra rispondeva Lubrano lo Bianco: “Il Comune non ha colpe. Non ci diciamo sciocchezze. Le bambine erano straniere ed in ogni caso non conoscevano l’italiano”.

Josi Gerardo Della Ragione
Cronache di Napoli (13/10/2009)

giovedì 22 ottobre 2009

Ed ora...Vuoti Flegrei!

Il Venerdì di Freebacoli

Preso atto delle critiche, che noi riteniamo legittime quando costruttive, riteniamo opportuno sottolineare:

a) la rubrica "Ed Ora... Vuoti Flegrei", è stata pensata come espressione di una critica organica al modo di fare informazione locale, il quale finora si è limitato all' estemporanea ed impersonale cronaca dei fatti senza approfondire i perchè e sottolineare le responsabilità ed i responsabili dei fatti stessi;

b) che questo gruppo non si reputa assolutamente superiore alle redazioni locali, nè vuole arrogarsi titoli di professionalità, ma rivendica un modo ed uno stile differente di fare informazione;

c) s'auspica che per il futuro sia ben distinto il singolo dal gruppo e che quindi si evitino accuse ad personam o interpretazioni generiche da pareri personali di singoli componenti del gruppo.

Ed ora...la classifica settimanale:

Al 3°posto, su "Il Corriere Flegreo" del 20 giugno 2009,
la preoccupazione è alle stelle per il "nuovo attacco delle zanzare". L'autore infatti fa notare che "dopo qualche settimana di tregua, le zanzare sono cresciute e sono diventate pungenti e moleste come solo loro sanno essere. I cittadini residenti vicino al mare già se ne sono accorti con il consueto anticipo, con i canali e le foci dei laghi adatti al proliferare delle bestiacce" ma precisa subito che "oramai anche quelli che vivono al centro devono stare attenti agli attacchi aerei". E anche la conclusione non è delle più rosee "Dobbiamo solo sperare - scrive infatti - che abbiano pietà di noi"

Al 2° posto, su "Tammurriata" del 12 giugno 2009,
"Protesta contro un autobus e blocca il traffico per circa dieci minuti".
L'autore così racconta la rocambolesca avventura accaduta ad Arco Felice Vecchio
"L'autista del bus aveva segnalato all'automobilista di fermarsi per poter passare nella strettoia sotto l'arco ma questi non ha affatto rispettato la segnalazione ed è passato tranquillamente fino a quando però si è ritrovato l'autobus di fronte senza poter passare. A quel punto insisteva affinche il bus retrocedesse". Ma la cosa non finisce qui, infatti "A quel punto il Mercedes ha spento il motore ed è rimasto lì fermo bloccato nonostante l'invito di alcuni automobilisti a fare retromarcia, lui ha continuato la sua protesta nell'auto senza muoversi. La vicenda è continuata così per circa 10 MINUTI bloccando la viabilità in entrambi i sensi"

Al 1° posto, su "Il Corriere Flegreo", del 17 maggio 2009
"Muore d'infarto mentre è con l'amante. Fatale l'ultima scappatella a un 54enne"
"La 47enne non ha potuto far altro che veder spirare davanti ai suoi occhi il suo amante mentre svolgevano pratiche sessuali".
L'autore prima si getta sulle possibili cause "alcuni parlano di possibile arresto cardiaco dovuto alla troppa ingerenza delle pillole blu famose per migliorare le proprie prestazioni sessuali", poi conclude con una frase che lascia basiti e amareggiati
"una circostanza che ha certamente ricordato all'uomo il vecchio detto che adattato fa: chi troppo vuole...va incontro all'infarto."

Alla prossima settimana

Redazione Freebacoli

(FOTO): Fusaro allagato






Bastano pochi minuti di pioggia per trasformare via Fusaro in un enorme pantano.
40 cm d'acqua
, negozi con le serrande abbassate prima del normale orario di chiusura, auto impossibilitate a proseguire.
E tanfo, tanfo insopportabile.
Poco tempo e pochi millimetri di pioggia bastano per slatentizzare il cronico malfunzionamento delle fogne bacolesi.
Un lieve sovraccarico dovuto alle precipitazioni meteoriche e il vetusto sistema fognario del comune di Bacoli, mancando di un adeguato sistema di canalizzazione delle acque bianche, non regge.
E, come è normale che sia, tutto straripa all'esterno.

Alessandra Sagliocchi
J.A.M.
Redazione Freebacoli

mercoledì 21 ottobre 2009

Plinio Il Vecchio: una colletta per andare avanti






Nel verbale dell'assemblea dei genitori dell'I.C. Plinio Il Vecchio del 13/10/09, convocata dal Dirigente Scolastico, si legge
"Presa in esame quindi, l'estrema precarietà dell'attuale situazione finanziaria dell'istituto per i mancati finanziamenti delle scuole da parte del MIUR, il Dirigente Scolastico, suo malgrado, si vede costretto a invitare i genitori (almeno quanti tra essi sono più sensibili e collaborativi) per una straordinaria, fattiva e tempestiva collaborazione diretta, indispensabile per garantire il normale svolgimento delle ordinarie attività scolastiche dell'istituto, attivandosi a
fornire il seguente materiale di facile consumo al momento non acquistabile con le ormai esauste risorse della scuola
:

carta per fotocopie, cartucce e toner, gessetto per le lavagne, carta igienica, sapone per mani, rotoloni asciugamani, detersivi per la pulizia delle suppellettili, dei pavimenti e delle pareti pistrellate, secchi, scope e strofinacci per lavare i pavimenti, guanti monouso, etc.

In tal senso sarebbe preferibile che le famiglie, organizzandosi autonomamente, direttamente acquistassero detto materiale per consegnarlo quindi alla scuola. All'uopo si è resa disponibile per la raccolta dei fondi liberamente elargiti dalle famiglie il genitore ...."

"La situazione è deficitaria su tutto il territorio nazionale - dice la prof. Colandrea, vicepreside dell'istituto - Personalmente, più che detersivi e toner, porterei all'attenzione dei genitori altri beni di prima necessità, come i banchi e le sedie che spesso risultano essere inadeguati per le ridotte dimensioni. In quanto professoressa di Educazione Fisica mi preoccupo di più dello sviluppo psico-fisico del bambino. Per i saponi si potrebbe pensare anche a un ritorno al passato, dove ogni bambino portava da casa la sua personale saponetta"
I responsabili del servizio di pubblica istruzione, di contro, dicono di impiegare al meglio le loro esigue risorse. "Abbiamo destinato - dice la sig.ra Paparone - tutto il badget che avevamo, 1000 €, in carta igienica, sapone e salviette battericide, in vista della possibile ondata influenzale"
Ma tanti dovrebbero essere gli oneri delle istituzioni scolastiche a carico del Comune: dall'edilizia scolastica agli arredi, dalle spese per gestione e funzionamento a quelle di pulizia dei locali scolastici.
Per averne un'idea, citiamo solo alcune delle spese di cui si fa carico il limitrofo comune di Monte di Procida:
pulizia - 2555,97 €
materiale sanitario - 957,00 €

cancelleria - 3915,98 €

registri e giornali - 1386,00 €

Per un totale di 8731,79 € destinati solo all'acquisto di materiale per il funzionamento.(Escludendo un fondo di piccola manutenzione, il supporto economico ai POF, il finanziamento progettualità Ensemble...)
C'è solo da chiedersi a questo punto, se i genitori "sensibili e collaborativi" si rifiutassero di contribuire all'acquisto di beni di prima necessità non altrimenti reperibili, in che condizioni igienico-sanitarie verterebbe l'istituto.

Alessandra Sagliocchi
Redazione Freebacoli

martedì 20 ottobre 2009

Distributore di benzina sequestrato al Fusaro






Continua l’operazione ecologica promossa dalla Guardia forestale provinciale atta a monitorare le condizioni di criticità ambientale sparse lungo tutto l’hinterland napoletano. Azioni di monitoraggio le quali hanno focalizzato l’attenzione sulla miriade di scarichi abusivi allocati presso il perimetro del rinomato lago Fusaro.
Un bacino lacustre da secoli conosciuto come un nodale sito atto alla mitilicoltura. Una caratteristica produzione aziendale ed internazionale contraddistinta, in passato, da coltivazioni di ostriche, e nel presente nota per l’allevamento di un’ingente mole di cozze.
Un sequestro scattato nei confronti di un distributore di benzina posto a pochi passi dalla scuola media “Plinio il Vecchio”. La motivazione dell’intervento è da ricercarsi in un mancato rispetto delle norme tecniche relative all’incanalamento delle acque piovane cadute sulla piazzola della pompa. Un deflusso il quale dovrebbe assicurare il versamento di tale liquidi meteorici in apposite vasche depurative, predisposte per la filtrazione delle stesse prima della successiva canalizzazione presso le condutture della rete fognaria cittadina. Una mancanza che non assicurava alcun tipo di purificazione delle acque bianche, le quali potevano così inondare le già precarie tubature comunali.
Una lacuna che permetteva a tali fluidi di immettersi direttamente nello stesso lago ivi presente. Atto giudiziario che rientra nel più ampio discorso di salvaguardia di un territorio più volte segnalato agli organi competenti, tra i quali anche il Nucleo Operativo Ecologico dell’Arma dei Carabinieri, da parte di cittadini allarmati per le scarse situazioni igienico-sanitarie nel quale vertono sia il lago che le propri foci. La notizia era già stata diffusa durante le prime ore della mattinata in seguito alla segnalazione di pronto intervento inviata dalla Guardia Forestale al comando di polizia municipale di via Gaetano De Rosa. Segnalazioni con le quali s‘invitava l’amministrazione comunale ad intervenire con propri uomini sul posto del sequestro. Una convocazione alla quale il Municipio ha risposto inviando un paio di vigili urbani ed un esponente dell’Ufficio tecnico. “Stiamo controllando un po’ tutta la zona di Bacoli e Monte di Procida – ha asserito Fasano, comandante della Guardia forestale. Non creiamo allarmismi. Purtroppo la provincia di Napoli è particolarmente interessata da fenomeni di questo tipo e il nostro corpo è sempre in azioni. Ovviamente siamo aperti a qualsiasi tipo di segnalazione accompagnata da foto e da fatti concreti. Le nostre operazioni di salvaguardia e controllo continueranno anche in futuro”

Josi Gerardo Della Ragione
Cronache di Napoli

lunedì 19 ottobre 2009

Consiglio comunale a Monte di Procida - 3 parte: i loculi


Dopo che il sindaco Francesco Paolo Iannuzzi ha prontamente liquidato la questione sulla vasca Imhoff sita in via Giovanni da procida, non prendendosi la briga di spendere mezza parola sull'avvenuto sequestro dello scorso 10 Agosto da parte del Comando dei Carabinieri per la tutela dell'ambiente, ha preso la parola il consigliere Antonio Carannante spostando l'attenzione sulla tematica dei loculi montesi.
Il progetto per la costruzione dei suddetti loculi, autofinanziato, prevede una spesa di circa 875.000 euro.
La perplessità del consigliere Carannante era relativa all'entrata iscritta in bilancio (cioè i soldi che i cittadini montesi andrebbero a versare al comune per una concessione novantennale del loculo), che prevede 1 milione 104 mila euro circa.
Cioè una differenza approssimativa di 230.000 euro rispetto alla spesa realmente effettuata, imputata a non meglio precisati "diritti" (quando i diritti di segreteria non dovrebbero essere superiori al 5%).
Ma le risposte dell'amministrazione a questo quesito scomodo sono nuovamente rimandate a data da destinarsi. I contibui sbalzi di tensione fanno procedere il consiglio comunale a singhiozzi.
La seduta viene quindi sospesa.

Alessandra Sagliocchi
Redazione Freebacoli

domenica 18 ottobre 2009

Ed ora...Vuoti Flegrei!!

Il Venerdì di Freebacoli

Preso atto delle critiche, che noi riteniamo legittime quando costruttive, riteniamo opportuno sottolineare:

a) la rubrica "Ed Ora... Vuoti Flegrei", è stata pensata come espressione di una critica organica al modo di fare informazione locale, il quale finora si è limitato all' estemporanea ed impersonale cronaca dei fatti senza approfondire i perchè e sottolineare le responsabilità ed i responsabili dei fatti stessi;

b) che questo gruppo non si reputa assolutamente superiore alle redazioni locali, nè vuole arrogarsi titoli di professionalità, ma rivendica un modo ed uno stile differente di fare informazione;

c) s'auspica che per il futuro sia ben distinto il singolo dal gruppo e che quindi si evitino accuse ad personam o interpretazioni generiche da pareri personali di singoli componenti del gruppo.
Ed ora...la classifica settimanale:

Al 3° posto, su "Il Corriere Flegreo" in data 23 Agosto 2009, una è con l'accento basta per riempire la prima pagina e sferrare l'ennesimo colpo nei confronti della seria informazione.
"Si sa, il caldo non aiuta di certo a rimanere lucidi e a dare il massimo sul posto di lavoro, ma ci sono casi in cui non si sa bene se è la sola calura agostana a tirare brutti scherzi o se invece è una drammatica e diffusissima ignoranza a far ridere, anche lì dove non si dovrebbe, i passanti"e continua "Nel dimostrare tutto il cordoglio per la scomparsa di un parente di un consigliere comunale, l'ente locale ha fatto affiggere un cartello in cui si legge"Il Sindaco è la Giunta Comunale di Pozzuoli partecipano al lutto..". C'è un segno ortografico di troppo nel testo scelto"

Al 2° posto, su "Il Corriere Flegreo", in data 8 Settembre 2009, l'amletico dubbio sulla scomparsa o vacanza di padre Uriel, parroco della chiesa di Santa Maria, a Quarto.
"Sono subito circolate voci inquietanti sulla misteriosa "sparizione" di padre Uriel che da qualche giorno ha lasciato la sua sede "naturale", sembra senza dare alcun preavviso. Padre Uriel Ortiz avrebbe lasciato nottetempo la chiesa dedicata alla santa patrona della città".
L'articolo poi si conclude tranquillizzando i lettori più ansiosi
"Padre Uriel ha chiesto al padre superiore provinciale di poter riposare un pochino, senza alcun impegno"

Al 1° posto, su "Tammurriata", in data 17 Ottobre 2009, si pone in evidenza una lite in cumana per uno starnuto
"Durante l'usuale fermata nella stazione di Cantieri, è improvvisamente scoppiata una lite tra due adolescenti. Alcuni passeggeri che hanno assistito alla scena raccontano che tutto è nato da un banale starnuto dal suono un po' bizzarro che ha suscitato le risa di una ragazzina. L'autrice dello starnuto non ha evidentemente gradito e da qui la cosa è degenerata trasformandosi brevemente in una vera e propria lite che ha coinvolto anche gli altri passeggeri i quali cercavano invano di separarle. Alla fine per placare gli animi è dovuto intervenire addirittura il capotreno!"
Ma anche qui la conclusione è delle più felici per i lettori maggiormente apprensivi.
"Fortunatamente la lite si è conclusa solo con qualche graffio e una crisi di pianto!"

Alla prossima settimana
Redazione Freebacoli


sabato 17 ottobre 2009

Consiglio comunale a Monte di Procida - 2 parte : il piccolo depuratore montese


Dopo un'accesa discussione sul nuovo piano viario conclusasi con la forza e la prepotenza dei numeri (si è votato contro la sospensione dello stesso e contro una discussione organica in merito come invece proponeva la minoranza), si è passati alla disamina del piccolo depuratore sito in via Giovanni da Procida.
Il consigliere Pugliese comincia ricordando la manifestazione cittadina del 2 luglio scorso durante la quale gli abitanti del luogo lamentavano soprattutto la puzza e l'assenza dei dipendenti della G.d.M. e dove era evidente lo smarrimento dell'amministrazione e dei dipendenti della ditta sovracitata
"In seguito a questa mia interrogazione - dice il consigliere Pugliese - ho ricevuto una relazione da parte dell'ufficio tecnico che mi lascia del tutto insoddisfatto. Nella stessa infatti, datata 11 agosto, si parla di intensi eventi meteorici in seguito ai quali le vasche di disinfezione si sarebbero riempite di detriti e che, per merito dei dipendenti della gdm, tale materiale non sarebbe stato sversato in mare ma semplicemente accumulato nelle suddette vasche.
Ho raccolto a tal proposito i dati pluviometrici del periodo di tempo tirato in ballo nella relazione, e risulta che il 2 giugno sono caduti 66 millimetri di pioggia nell'arco di 24 ore, segno che gli intensi eventi meteorici di cui si parla in realtà non sono mai avvenuti.
(in generale il livello di allarme si ha quando si superano i 100 millimetri)
In più le foto a testimonianza ci mostrano delle vasche piene di detriti che non sembrano provenire da eventi meteorici poichè sono detriti triturati e dei bidoni dell'immondizia con delle piantine di pomodoro alte 30- 40 centimetri. Il che indica che in realtà il periodo di tempo di malfunzionamento è più lungo di quello dichiarato, impiegando tale piantina almeno due mesi per raggiungere tale altezza.
Ricordo poi che la G.d.M. ha partecipato a un appalto a base d'asta di 180.000 euro circa e ha vinto per 157.000 euro per 15 mesi. Dopo un anno, visto l'impegno, l'amministrazione le ha rinnovato l'incarico, elargendole 20.000 euro in più che non riesco a spiegarmi."

A rispondere è il sindaco Francesco Paolo Iannuzzi: "la "paginetta" con la quale il consigliere interroga - dice - rivolge tre quesiti all'amministrazione:
- se è stata predisposta apposita relazione sul funzionamento del depuratore come richiesto.
Si, è stata fatta dall'ufficio tecnico e trasmessa prontamente
- se sono stati adottati provvedimenti per la ditta inadempiente
A parere dell'ufficio tecnico con a capo l'ing. Marasco non ci sono inadempienze
- quali iniziative intende prendere l'amministrazione
Ricordo a tal proposito a tutti che in Italia il ciclo integrato delle acque è di competenza regionale. "

Una lavata di mani, e via.

Alessandra Sagliocchi
Redazione Freebacoli

venerdì 16 ottobre 2009

CLAMOROSO: Il Depuratore di Monte di Procida non è a norma; scatta il sequestro




Una clamorosa notizia ha animato l’intera mattinata del piccolo Comune flegreo. “Il depuratore di via Giovanni da Procida risulta in esercizio a seguito di disposizione sindacale del 30-05-2008 e lo stesso è sottoposto a sequestro da parte del Comando dei Carabinieri per la tutela dell’ambiente, Noe di Napoli, a far data dal 10 Agosto 2009”. Con questo incipit si apre la discussa deliberazione di Giunta comunale redatta nello scorso 7 Ottobre. Un atto ufficiale all’interno del quale, per la prima volta, s’informa la cittadinanza locale che la vasca Imhoff paesana è stata oggetto di un’indagine estiva da parte del Nucleo Operativo Ecologico di stanza presso la città di Napoli. Una bomba scoppiata subito dopo la pubblicazione della sovra citata ordinanza e alla quale sono seguite numerose dichiarazioni di sdegno e stupore verso un atto giudiziario nascosto alla popolazione per circa due mesi. Sequestro con il quale si ripone luce su di un depuratore tanto discusso nel corso dell’ultima stagione estiva caratterizzata da un disastro ambientale che ha interessato l’intero litorale domitio-flegreo. Un impianto sito in via Giovanni da Procida il quale a dispetto della definizione di depuratore che gli si da, altro non è che una fossa settica, riconosciuta col nome di vasca Imhoff. Un congegno costituito, qualora funzionasse alla perfezione, da un "trattamento primario", consto di una sedimentazione di tipo meccanico e di processi di fermentazione, e da un "trattamento secondario" avente lo scopo di trasformare in sali minerali i vari componenti organici presenti nel liquame. Un tipo di vasca utilizzata normalmente per lo smaltimento delle acque di scarico domestiche nelle località prive di rete fognaria urbana e che secondo il decreto legislativo 152/1999, dovrebbero essere allocate presso quelle aree in cui impiantare una rete fognaria risulta essere fortemente antieconomico. Un processo ideale il quale non può ritrovare un’effettiva concretizzazione nella realtà odierna, poiché tale struttura è stata edificata nel lontano 1956. “Il sequestro è stato effettuato direttamente dal nostro comandante – ha asserito un responsabile del Noe di Napoli, interrogato sulla questione – dopo l’arrivo di numerosissime segnalazioni in merito alla presunta inefficienza della struttura depurativa. Un impianto tutt’ora funzionante visto che, per evidenti motivi pratici, è stata concessa la facoltà d’utilizzo. Penso che tale disposizione sia stata data dalla Procura di Napoli in seguito ad un nostro sopralluogo fatto in loco nei primi giorni di Agosto”. Una fossa settica in passato può volte ritenuta fuori legge dal dott. Walter Ganapini, assessore all’Ambiente della Regione Campania, e aspramente criticata dall’ingegnere Bruno Orrico, responsabile regionale della Protezione Civile. “Il depuratore allocato in via Giovanni da Procida, è stato posto sotto sequestro con la facoltà d’uso. Le motivazioni di tale atto, però, non sono state inviate all’amministrazione vigente, visto che i carabinieri del Noe hanno notificato il sequestro soltanto alla ditta che gestisce l’impianto”. Sono queste le dichiarazioni ufficiali rilasciate dall’ingegnere Andrea Marasco, funzionario presso l’Ufficio tecnico cittadino. Una risposta formulata subito dopo l’allarme avanzato dal consigliere di minoranza, Giuseppe Pugliese. Difatti, il capogruppo consiliare di Svolta Popolare, è stato il primo ad individuare l’anomala constatazione presente nella deliberazione di giunta dello scorso 7 ottobre. “E’ pazzesco constatare che il discusso depuratore locale sia stato posto sotto sequestro dal Nucleo Operativo Ambientale dell’Arma dei carabinieri di Napoli. Una presa di posizione successiva alle indagini partite – asserisce lo stesso Pugliese - in seguito ad una mia segnalazione inviata nei primi di Luglio. Come è possibile che nessuno sia stato avvisato di un provvedimento che interessa l’intera comunità montese?”. Inoltre c’è da constatare che la convenzione con la Gdm, società responsabile della manutenzione ordinaria dell’impianto, scadrà nella giornata di oggi. Una data limite alla quale non è ancora seguita la pubblicazione di un nuovo bando pubblico. E pensare che soltanto pochi giorni fa, durante l’ultimo consiglio comunale paesano, il sindaco Francesco Iannuzzi aveva rassicurato tutti asserendo: “Abbiamo tutte le carte in regola. Lo stesso Marasco mi ha assicurato che, il depuratore e la Gdm, non presentano alcuna inadempienza”.
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Josi Gerardo Della Ragione

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L'alga rossa invade la Spiaggia Romana (foto)










Il tanfo, anche oggi, è insopportabile. Un miasma generato da un’immane quantità di alghe rosse arenatesi da alcuni giorni presso la battigia della spiaggia romana. Una striscia rossa spessa una trentina di centimetri ed estesa per circa 3 km, che va ad alimentare la rabbia degli operatori turistici presenti sul posto. Non sono bastate le segnalazioni degli anni passati, così come non è stato utile contattare gli esponenti dell’Ente Parco campi Flegrei. Un’associazione di rilevanza regionale la quale più e più volte ha manifestato il suo disappunto in merito ad una possibile rimozione manuale di tali alghe marine. Un parere contro-tendenza dettato dalla volontà di difendere l’ecosistema del litorale locale, ma poco sensibile alle esigenze dei lavoratori e dei cittadini del posto. “Siamo stanchi di questo degrado che va avanti da anni e anni. E’ tutta colpa del depuratore di Cuma se si viene a creare questa periodica ed imbarazzante situazione – asserisce l’inviperito proprietario di un noto lido ivi stante – infatti la melma fuoriuscente dalla foce dell’impianto di depurazione non fa altro che gettare in mare delle sostanze nocive atte a generare questo esemplare di alghe rosse. Degli organismi i quali, durante i vari flussi marittimi, vengono poi trasportati sulla sabbia andando a creare dei cumuli altamente pericolosi”. Una sottospecie di alghe pluricellulari caratterizzate da pigmenti fotosintetici rossi e blu, che le conferiscono un colore rosso scuro celante il verde della clorofilla. “In alcuni giorni non possiamo neanche aprire le finestre a causa dell’odore acre e fastidioso – asserisce invece un’anziana residente – a volte le alghe penetrano nelle foci del lago Fusaro e si stagnano lì finché non viene apportato un urgente opera di rimozione. L’anno scorso abbiamo dovuto chiamare i pompieri”. Una problematica caratterizata da un’ordinaria straordinarietà la quale richiama nuovamente in causa le responsabilità dell’amministrazione locale. Una dirigenza a cui spetterebbe il solo compito di segnalare l’evento presso le autorità regionali competenti.
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Josi Gerardo Della Ragione
J&M

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mercoledì 14 ottobre 2009

La fatiscenza del Municipio di Bacoli (foto)
















Le crepe, la sporcizia e la fatiscenza degli interni e degli esterni. Vane proteste passate, consequenziali alle sorprendenti fughe verso siti più rimodernati ed accoglienti compiute da coloro che dovrebbero quantomeno assicurare la sicurezza dei propri dipendenti. Ma del resto non c’è da meravigliarsi se proprio la Casa comunale verta in uno stato di palese inefficienza. Non c’è da stupirsi se lo stesso Municipio di Bacoli venga privato di qualsiasi tipo di ristrutturazione atto, perlomeno, a dare una presunta dignità a quello che dovrebbe essere il centro della politica e dell’amministrazione locale. Una struttura-simbolo di un paese che lentamente cade verso il baratro per via di una carenza gestionale e di una assenza di ordinaria manutenzione. D’altra parte, a due passi dal palazzo comunale, s’incastonano bene le nuove e sterili opere di riqualificazione compiute presso la villa cittadina, l’insolita presenza di rifiuti ingombranti alle spalle del comando vigili paesano o la decantata ed incompiuta pista ciclabile parallela al lago Miseno. Una Casa comunale rifiutata in passato dallo stesso sindaco Antonio Coppola, che preferiva rifugiarsi negli androni e nelle sale allocate presso la maestosa villa Cerillo. Un palazzo d’epoca il quale, proprio durante i lavori di restauro effettuati attraverso dei fondi europei utili per creare una sorta di circolo culturale, ha ospitato il primo cittadino, la sua segreteria, gli incontri ufficiali e le giunte tra gli ex assessori. “Non penserete mica che tornerò in quel tugurio del Municipio? Esso è una struttura vetusta e inadeguata per ospitarmiaffermava l’avvocato Coppola in un’intervista dello scorso mese di Maggio – io, ed i futuri sindaci di Bacoli, resteremo in villa Cerillo”. Intanto però tornando all’edificio di via Lungolago, in seguito a numerose e continue proteste primaverili da parte dei dipendenti pubblici, che rimarcavano la pericolosità della struttura nella quale erano costretti a lavorare, seguirono le promesse dell’ex assessore Vitale. Rassicurazioni con le quali s’affermava che in attesa dei fondi regionali, l’amministrazione in carica avrebbe provveduto a finanziare lavori per risistemare il Municipio in modo tale da rispettare i vincoli della 626. Una serie di attività che avrebbero assicurato, entro l’inizio dello scorso Settembre, anche il montaggio di una serie di climatizzatori. Propositi caduti nel vuoto e ai quali, con l’arrivo del nuovo commissario prefettizio, si è quantomeno aggiunta la buona usanza di lasciare villa Cerillo alla sua originaria destinazione, riportando la massima carica locale presso la sede di competenza.
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Josi Gerardo Della Ragione

La frustrazione del dipendente credulone


Si, anche questa volta, ti ho visto. Ho notato la tua solita arroganza mentre ti relazionavi con dei civili negozianti. Ho ascoltato le ennesime promesse ricche di una scontata falsità e di un recondito timore prefettizio. Ho notato la tua quotidiana predica atta a persuadere il periodico gruppetto di protestanti. Ti ho ascoltato richiamare un tuo interlocutore nel mentre gli rimembravi le prerogative di un semplice cittadino. Ti ho sentito nel momento in cui asserivi che: “il cittadino, in quanto tale, deve restare in silenzio ad ascoltare”. Ti ho udito proprio quando proponevi di “risolvere le problematiche dei parcheggi, attraverso la creazione di scivoli di cemento utili per far salire le autovetture sui marciapiedi”. Ti ho visto col moderno pizzetto da intellettuale di provincia mentre parcheggiavi la macchina di traverso, già pronto a redarguire il paesano indisponente. Ho appreso che soli pochi giorni fa contattavi il sindaco Francesco Paolo Iannuzzi per ridefinire il flusso di pullman generatosi in seguito all’istituzione del nuovo piano viario montese. Un “innovativo” sistema di sensi unici, già vigente dallo scorso mese di Agosto. Ho notato, con estremo orgoglio, la tua ira ed il tuo volto accendersi proprio in seguito ad un reclamo di un locale astante. Un qualcuno che tu, caro dipendente comunale, reputi essere un suddito acquisto quando invece è soltanto un tuo ennesimo datore di lavoro. Ti ero di fronte quel giorno in cui rassicuravi un altro gruppetto di reclamanti. In quel momento nel quale sostenevi che il cattivo funzionamento del sistema fognario locale era attribuibile ad un’estrema copiosità d’acqua piovana. Ero proprio lì quando rincaravi la dose dichiarando che inoltre non bisognava trascurare il clima tropicale e il buco nell’ozono. Un foro che forse andrebbe trovato solamente presso le condutture di un sistema fognario privo di una continua manutenzione ordinaria. Ero ancora lì proprio quando continuavi a fumare in un ufficio pubblico parlando con un carabiniere silente. Ti ammiravo con spregio quando ti prendevi sei mesi di tempo per rimettere in funzione un lampione pubblico. E poi, egregio stipendiato statale, non posso non ricordarti che ero seduto tra la folla ascoltante quella sera in cui, proprio negli anfratti della chiesa di San Gioacchino, offrivi la tua scienza al pubblico ivi stante. Mentre promettevi la riapertura repentina di via Punta Epitaffio. Mentre giuravi che via Montegrillo sarebbe stata riaperta ad Ottobre. Quando descrivevi con minuzia il materiale pronto per innalzare un ponticello militare proprio ad un palmo dalla sovra citata carreggiata provinciale. Ti ho riconosciuto felice quel tardo mattino quando ti si incoronava nuovo “assessore alla vivibilità” del territorio nostrano. Mentre ti si nominava risolutore di problematiche da te mai risolte in passato. Promettevi pronti diserbamenti presso aree ancor ora ricche di erbacce. Giuravi la tua solita collaborazione verso il “signor prefetto” che spesso ti richiama all’ordine. Una serie di ramanzine che scatenano il mio giubilo ed il tuo sconforto. Un dolore continuo che devi sopportare ogni qualvolta ti si ricordano i tuoi compiti da dipendente di un piccolo paese di provincia. Un ordine che proprio tu, caro subalterno della cittadinanza di Bacoli, dovresti far mantenere da vent'anni. Un “tu” che io, in quanto tuo ennesimo datore lavoro, non riesco proprio a nominare. Il mio dovere è solamente quello di sapere che, malauguratamente, continuo a stipendiarti attraverso le periodiche tasse da me versate nelle casse di un paese che da decenni sprofonda nel baratro più assoluto. Tu che, nonostante una palese ed insignificante protervia, ogni giorni manifesti il tuo dominio dirigenziale nei confronti di 27 mila cittadini i quali, a differenza delle tue futili credenze dittatoriali, altro non sono che i tuoi primi superiori da accontentare e rispettare.


Josi Gerardo Della Ragione