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Freebacoli

Freebacoli: marzo 2012

sabato 31 marzo 2012

Sconvolgente a Bacoli, Le Acque Termali Terminano Tra la Melma: Ecco Cosa Accade al Lago Fusaro - VIDEO

Silenzio, sconcerto e disagio evidente: le associazioni del territorio, stanche del silenzio degli organi competenti, riprendono con videocamere lo stato di degrado delle “Grotte dell’Acqua” e lo diffondono via internet.
Un video-denuncia, realizzato lo scorso 21 marzo dalla nostra Redazione, immortala le condizioni di una meraviglia della nostra tempo ridotta a macerie: ancora nessun intervento alle antiche e ancora attive terme del Fusaro.
Opera d’inestimabile bellezza costruita in epoca romana, riqualificata e ripresa in età borbonica, attualmente lasciata marcire in attesa di un insperato recupero.

Il Restauro del 2001
Struttura che dopo un ultimo studio universitario realizzato nel lontano giugno del 2001 ad opera di Maria Luisa Scotto Lavina, architetto incaricato della realizzazione del progetto per la salvaguardia, restauro e valorizzazione delle stesse, e voluto da Giuseppe Scotto di Luzio, allora presidente del Centro Ittico Campano, sono ricoperte da tempo da una folta vegetazione spontanea e da rifiuti segnati dal tempo giacenti appena sotto le arcate d’epoca latina.
Struttura presso la quale, ancora oggi, è presente una sorgente termale la cui acqua, che raggiunge una temperatura alla sorgente pari a 46.6 gradi e che mantiene una temperatura costante pari a 38 gradi, va classificata come “acqua minerale di bagno ipertermale salsa” venendo così utilizzata, sino a poco più di trenta anni fa, per le sue proprietà benefiche.

Istituzioni Assenti: Le Acque Termali Tra la Melma del Fusaro
Adesso invece, dopo una parziale e difficoltosa pulizia realizzata dal mondo dell’associazionismo, l’intero spiazzale antistante le arcate “capresi” è incredibilmente lasciato in una condizione d’abbandono la quale permette la crescita di erbacce non tagliate, da anni, né dal Comune di Bacoli, né dall’Ente Parco Campi Flegrei, né dalla Soprintendenza e né dal Centro Ittico Campano.
Dal video, emblematico ed a tratti commovente, si ravvisa come in giornate di “bassa marea”, le acque calde delle terme confluiscono all’interno del martoriato ed inquinatissimo lago Fusaro (saturo di liquami e metalli pesanti), garantendone (anche se soltanto simbolicamente ed in ogni caso in maniera infinitamente minimale) ciò che le amministrazioni ed istituzioni locali sono in grado, e forse neanche vogliono, effettivamente garantire: la bonifica.

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Si Parla di Milioni Sperperati, Sindaco e Consiglieri Si Nascondono nei Bagni: Non C'è il Numero Legale ed il Consiglio Viene Sospeso

Si parla di valorizzazione e gestione dei beni archeologici, ma l'amministrazione abbandona l'aula richiudendosi nei bagni dell’Ostrichina: Consiglio Comunale sciolto per mancanza di numero legale.

Una schiera di rappresentanti di "governo", tra cui il sindaco ed i "potentati" della casta cittadina, decidono volontariamente di nascondersi tra le segrete stanze della sala Ostrichina del Parco Vanvitelliano del Fusaro, abbandonando gli scranni dell'assise civica, salvo poi rientrare in sala una volta sciolto il Consiglio Comunale.

Nascondino istituzionale e senile (poiché vi hanno partecipato individui da 40 ai 70 anni), forse senza precedenti nella storia di un Comune sempre più umiliato da chi dovrebbe dirigerlo, perpetuato con assoluta strafottenza sia dei richiami dell'opposizione che dei "timidi" appelli del Presidente del Consiglio Aniello Savoia, anch'egli inascoltato nonostante sia chiara espressione dell'attuale maggioranza di centrodestra.
 
Fondi POR, Milioni di Euro Spesi Senza Piani di Gestione

Lascia senza parole il comportamento assunto dalla maggioranza consiliare nel corso dell'ultima seduta di consiglio, tenutasi nella giornata di ieri, quando si è aperto il settimo punto all'ordine del giorno relativo ad "Interrogazione prot. 22524 del 25.7.2011 a nome dei consiglieri comunali SCHIAVO Adele e DELLA RAGIONE Josi Gerardo ad oggetto: “Fondi POR CAMPANIA 2000-2006. Stato dei lavori, collaudi, piani di gestione"".

Argomento delicatissimo per cui, prim'ancora di entrare nel merito dell'incommentabile comportamento assunto dai sostenitori dell'esecutivo alla guida della città, è utile soffermarsi su di una serie di aspetti preliminari che danno il senso della rilevanza che quest'amministrazione da al consiglio comunale e quindi alla stessa volontà popolare.

Otto Mesi Senza Risposta, Opposizione Non Tutelata

L'interrogazione, protocollata nel luglio 2011, viene dibattuta in assise soltanto a fine marzo 2012 a distanza di ben otto mesi dalla richiesta formale. Tutto ciò nonostante all'articolo 81 "Interrogazioni" del Regolamento del Consiglio si chiarisca che "il Sindaco risponde nella prima seduta utile da tenersi entro trenta giorni" dalla data di protocollo.

Fa nulla quindi che da 30 si sia passati a 240 giorni. E fa nulla anche che a far rispettare il Regolamento dovrebbe essere il Presidente del Consiglio Comunale, stipendiato dalla comunità locale per una cifra vicina ai 1000 euro, nonché supportato da un apposito ufficio arredato e attorniato da dipendenti comunali.

Mancanze lapalissiane, ancor più gravi se si considera che non rispondendo "a tempo debito" alle interrogazioni dell'opposizione non si fa altro che garantire l'inagibilità dell'assise rendendo quindi vano il lavoro di studio e di controllo dell'opposizione (i cui diritti dovrebbero essere tutelati sempre dal Presidente del Consiglio).

Delicatissimo era, tra l'altro, il tema trattato dall'interrogazione che puntava l'attenzione su "Stato dei lavori, collaudi, piani di gestione" dei svariati milioni di euro giunti in questa terra per garantire salvaguardia e messa a reddito del nostro patrimonio archeologico, ma che nella sostanza hanno assicurato soltanto degrado, speculazione, occasioni perdute e nessun posto di lavoro.

Umiliante Lettura del Cugino del Sindaco

Sempre richiamando alla memoria il regolamento, all'art. 82 si chiarisce che "Le risposte alle interrogazioni vengono date dal Sindaco o da un Assessore all’inizio della seduta, allo scopo fissata".

Bene. La risposta, dopo otto mesi, arriva alla fine della seduta di Consiglio e viene praticamente letta all'istante non dal sindaco o dall'assessore al ramo, bensì dal consigliere Porfirio Schiano.

Giovane rappresentante di Torregaveta, cugino del primo cittadino e verso cui lo stesso ha "girato" gran parte dei propri voti, costantemente silente all'interno del consesso civico, a cui viene dato l'arduo compito di leggere una decina di pagine "tecniche", di cui lo stesso era assolutamente all'oscuro sino ad un secondo prima della lettura.

Quindi su di un argomento di tale rilevanza, nonostante la presenza di un assessore delegato ai "Grandi Progetti", un altro ai "Beni Culturali", un consigliere delegato alla "Cultura" e la delega mantenuta dal sindaco sulla tematica "Consorzio", l'amministrazione decide di riferire in Consiglio facendo leggere delle "carte progettuali" su tutto ciò che doveva essere la "Bacoli dei sogni" e che invece non lo è.

L'Amministrazione Snobba la Questione:"Non Sappiamo Nulla"

E così dopo un'umiliante (per il "lettore") "tre quarti d'ora" di risposta raffazzonata (leggendo, senza comprendere, schede e cifre), ad essere emblematico è un dato: la risposta manca di numerosi progetti  cittadini finanziati con fondi POR, e, sopratutto, è carente dei piani di gestione.


Quesiti interessanti su cui però è impossibile ricevere risposta: "L'assessore Scotto di Vetta ha problemi di salute. Noi non sappiamo nulla", è la risposta giunta dalla Presidenza del Consiglio.

Toccato il fondo? Nient'affatto, bisogna ancora scavare.

Non C'è il Numero Legale, Ma il Presidente Resta in Silenzio: Mai Toccare i Padroni

Durante la "lectio squalidissima" dello "Schiano minore" gran parte dei consiglieri di maggioranza, ed anche di minoranza, decide di abbandonare l'emiciclo, per sistemarsi comodamente nelle segrete stanze della sala Ostrichina parlottando del più e del meno come vecchi amici al teatro.

Chiacchierata lunga e piacevole, che va avanti per più di mezz'ora: in aula manca il numero legale.
 
Ben dieci tra sindaco e consiglieri decidono di non entrare in assise dove, nonostante tutto, continua a svolgersi una seduta istituzionale di Consiglio.

L'art. 44 del Regolamento, recita: "In qualsiasi momento nel corso della seduta, si procede alla verifica del numero legale anche a richiesta di un solo consigliere". "Anche" e non "solo". La verifica potrebbe chiederla anche il Presidente, ma lui, nonostante dovrebbe rappresentare una figura neutrale, non lo fa.

Perché mai tirare le braghe ai padroni che gli concedono di portarsi a casa un lauto stipendio mensile, in cambio di silenzio, servitù assoluta e interventi "a comando"?

Dieci Consiglieri Non Entrano in Aula: Sciolta la Seduta

A questo punto è però il consigliere Josi Gerardo Della Ragione, dopo aver evidenziato l'impossibilità  di replicare allo "Schiano minore" in quanto né lui, né altri, per loro stessa ammissione, "nulla sanno sulla questio", a chiedere al negligente Presidente di verificare il numero legale, richiamando all'ordine un'amministrazione scellerata dedita al dominio e non alla rappresentanza.

Il Savoia del nuovo millennio invita perciò i "suoi" a sedersi, ma nessuno risponde. Potrebbe alzarsi dalla poltrona ed aprire la porta dietro cui si nascondono, ma decide di non farlo.   

I presenti seduti in poltrona sono dieci, mentre altri nove si danno per dispersi nascondendosi dietro porte e pareti: il numero legale non c'è e la seduta è sciolta.

I "Senza Pudore" Mostrano il Volto

Ma il meglio (anzi, il peggio) deve ancora venire. Al fischio finale i consiglieri senza pudore, aprono le ante che li separavano dal "mondo istituzionale" e mostrano sfacciatamente il proprio volto.

Un pò come quando s'invitano i fenomeni da baraccone ad entrare all'interno di un circo, mostrando il proprio volto alle telecamere della Tv.

Chi erano? Quali sono i loro nomi?

Beh, non chiedete troppo ai nostri stomaci.

Basterà sapere che sono coloro che molti di voi, purtroppo, votano ininterrottamente da vent'anni, quelli che cambiano partito ogni due giorni, quelli che hanno ridotto questa città nelle condizioni in cui tutt'oggi si ritrova, quelli che non conoscono pudore.

I padroni indiscussi del reame bacolese, infastiditi dalle parole di chi li ferisce con carte e documenti alla meno, di chi li mette costantemente alla berlina, di chi si macchia del reato di "lesa maestà".

Loro non si arrenderanno mai. Noi, neppure.  

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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venerdì 30 marzo 2012

Un Mondo Diverso E' Possibile: le Energie Rinnovabili a Portata di Mano - VIDEO

Dal 22 al 24 Marzo 2012 presso la Mostra d’Oltremare di Fuorigrotta (Na) si è tenuta la quinta edizione dell’EnergyMed “La Mostra sulle Fonti Rinnovabili e l’Efficienza Energetica”. Alla mostra si potevano visitare tre capannoni dedicati all’Edilizia efficiente, alla Mobilità sostenibile e al Riciclo con un’esposizione che superava gli 8000 metri quadri, con vari congressi e molte novità.

Uno degli obiettivi di questa mostra come dice il sito dell’evento è quello di “Innalzare, attraverso un evento a livello nazionale ed internazionale, la soglia complessiva di visibilità di queste tematiche presso i media ed il grande pubblico”.

Proprio per questo la nostra redazione non poteva mancare, visto che questi sono temi come per il rispetto per l’ambiente a cui il nostro blog si è sempre ispirato e per i quali abbiamo sempre lottato.

Armati di webcam e macchina fotografica ci siamo recati e abbiamo intervistato varie aziende espositrici occupate nei diversi campi.

Ecco a voi i video e buona visione


Intervista alla A.G.A. impianti solari per le energie rinnovabili, fotovoltaico, minieolico
 DETERFUSO per quanto riguarda prodotti alla spina e bilogici
 
 
 
Luca Papa - Azienda PROTEG s.p.a. per la raccolta, smaltimento e riciclo degli oli esausti



Intervista alla INTPOLIURETANI sistemi isolanti per l'Edilizia efficiente, 
RUOTEVERDI per la mobilità sostenibile
 

Antonio Carannante
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Stop “Cumana”, I Treni Si Fermano a Bagnoli: Dipendenti delle Pulizie Occupano i Binari. Sale la Rabbia dei Pendolari

image Bloccata, ancora una volta, la Cumana: i vagoni del fatiscente “carrozzone” che dalla Provincia giunge sino al cuore della città, si fermano a Bagnoli per via di uno sciopero alla stazione di Montesanto.
Lo stop alle corse, del tragitto che quindi è stato spezzettato in due parti, ha interessato la “Cumana” delle 9:40 che ha dovuto fermare la propria corsa (termine assolutamente eufemistico) intorno alle ore 10:05 proprio alla stazione di Bagnoli.
I pendolari, tra cui decine di lavoratori e studenti, sono stati costretti a scendere dalle “carrozze” medievali per giungere a piedi sino alla stazione di Agnano, luogo da cui sembra che dovrebbe riprendere il percorso ferroviario.
I Motivi della Protesta
A protestare, occupando i binari, sono i disperati dipendenti della società “Florida” i quali rivendicano la riscossione degli stipendi non ancora pagati del mese di marzo. Lavoratori il cui compito, ovviamente dietro stipendio, sarebbe quello di dover ripulire stazioni, treni e passaggi a livello.
Al momento le stazioni targate Sepsa, lasciano trasparire un clima di forte tensione poiché sono sempre più numerosi gli studenti ed i pendolari che, impossibilitati a raggiungere le proprie mete, scagliando la loro rabbia sia contro il personale “in divisa” che contro gli stessi manifestanti.
Gravissima è quindi la responsabilità di chi, tra i responsabili primari di Sepsa e Regione Campania, sta determinando con il proprio lassismo e menefreghismo una condizione di estremo disagio da cui è impossibile prevedere i prossimi sviluppi.

- SEGUONO AGGIORNAMENTI -

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L’Ass. Romano Risponde al Video di Freebacoli: “Il Depuratore Migliorerà Entro Fine Anno”. La Nostra Denuncia sul “Corriere del Mezzogiorno”

image La denuncia di Freebacoli rimbalza da un punto all’altro del web riuscendo a destare l’attenzione dell’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano e del Corriere del Mezzogiorno: notizia in “prima pagina” dal tardo pomeriggio sino a sera inoltrata.

E’ dalle 19:37 presente come “prima” notizia del seguitissimo portale d’informazione regionale di supporto, in cartaceo come “inserto”, del titolato “Corriere della Sera”, il video girato qualche giorno fa dalla Redazione di Freebacoli presso la foce del depuratore regionale di Cuma-Licola.

Immagini devastanti riprese e riportare su una piattaforma d’eco regionale, dal giornalista Alessandro Schetta che, all’articolo “Melma a Mare ed in Spiaggia Trottano i Cavalli”, scrive:

“Liquami a mare direttamente dal depuratore Regionale di Cuma-Licola. Sempre quello, il famigerato depuratore cumano immortalato nei giorni scorsi in un video dalla testata online Freebacoli.blogspot.it. Nel video si nota il defluire marroncino, immaginiamo nauseabondo, in acqua. Una foce infernale che sorge a pochi metri dalla foresta di Cuma. «Un flusso inesorabile di melma che arriva sulla battigia e - scrive Freebacoli - vira dritto verso le coste del Fusaro, Torregaveta, Acquamorta, Miliscola e Miseno». Ancora: «Scenario impressionate a cui s'aggiunge il tanfo insopportabile». E se non si arresta l'andazzo, va a profilarsi all'orizzonte un'altra estate come quella del 2009, col mare flegreo inquinatissimo e inavvicinabile.

Non è finita: basta puntare la videocamera sulla spiaggia e ti spuntano fuori due sulky con i cavalli: l'enorme arenile diventa ogni giorno una sorta di campo d'addestramento per il trotto clandestino.

corriere

La tragicomica storia dei depuratori che non depurano è nota. Hydrogest, ex concessionaria formata da Termomeccanica (90%) e Giustino Costruzioni (10%), lascerà a fine giugno la gestione degli impianti di Acerra, Cuma, Marcianise, Napoli Nord e Regi Lagni che le erano stati consegnati nel 2006. I depuratori hanno bisogno di interventi improrogabili. Come in più riprese, fino allo sfinimento, ha denunciato il Corriere del Mezzogiorno, sono ancora senza la linea di abbattimento dei fosfati e inadeguati alla normativa europea. Il braccio di ferro tra la Regione e la società è finito tra richieste di risarcimento ed inchieste penali. Hydrogest reclama legittimamente canoni mai ricevuti (84 milioni la cifra riconosciuta dai giudici) ma è stata anche messa sotto inchiesta dalle Procure di Napoli, di Santa Maria Capua Vetere, di Nola (le indagini riguardano i vertici di Hydrogest e alcuni funzionari regionali). Tra le accuse: truffa e disastro ambientale. I cittadini invece attendono con la pazienza di Giobbe un soggetto che possa depurare le acque. Esiste?”

image A ciò però s’aggiunge una dettagliata intervista che Schetta, tenuto conto delle sconfortati immagini immortalate da Freebacoli, ha fatto direttamente all’assessore regionale all’Ambiente Giovanni Romano, che così risponde al gravissimo dramma del litorale domitio-flegreo.

Giovanni Romano, responsabile all'Ambiente della giunta Caldoro, spiega al Corriere: «Dopo la fine dell'era Hydrogest verrà nominato un commissario con ordinanza governativa. Su quest'aspetto siamo a buon punto, la Presidenza del Consiglio è stata compulsata da tempo. Commissariamento solo temporaneo». È quel "temporaneo" che fa paura ai campani. «No, no stavolta rispondiamo ad un imperativo categorico. Entro la fine dell'anno - afferma l'assessore - le cose devono cambiare perché, lo spero vivamente, verrà approvata la legge sul ciclo integrato delle acque». Cosa prevede? «In primis la selezione di un nuovo soggetto privato con gara pubblica a cui affidare il servizio, che, ricordiamolo, non spetta alla Regione. Poi, altro passaggio importante, ribadisce la funzione degli Ato, gli ambiti territoriali costituiti dai Comuni di un certo comprensorio. Spetta agli Ato gestire il ciclo e quindi destinare ai gestori privati le risorse provenienti dalle bollette pagate dai cittadini». Canoni che invece al precedente gestore, in parte, non sono mai arrivati. «Si è creato un corto circuito che ha portato al collasso del sistema, con due soggetti che, in qualche misura, hanno entrambi ragione. Ma nell'impasse a farne le spese è l'ambiente. Con la nuova legge - conclude Romano - le cose cambieranno».

Ovviamente sta adesso alla cittadinanza non abbassare la guardia. L’estate è alle porte; la melma, pure.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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giovedì 29 marzo 2012

Nei Guai l’Ex Ristorante “La Curva”, Carabinieri Indagano su Delega della Magistratura: Bacoli Paese da “Cronaca Giudiziaria”

 ORE 17:30 –AGGIORNAMENTO
”LA CURVA” E' SOTTO SEQUESTRO GIUDIZIARIO


imageIndagini serrate sull’ex ristorante “La Curva” sito in via Lungolago: i carabinieri della Compagnia Radio Mobile di Pozzuoli monitorano, accompagnati dai responsabili dell’Ufficio Tecnico Comunale, da ieri mattino l’ex ristorante presente in area “Centro Ittico Campano”.
 
Numerosi sono stati i cittadini che hanno ravvisato la presenza in via Lungolago di responsabili dell’Arma dei Carabinieri e dell’UTC all’interno della struttura da qualche mese quasi del tutto ricoperta da pannelli bianchi che non la rendono visibile al pubblico, in un’area particolarmente trafficata proprio perché posta al centro del paese.
 
Attività di controllo spinta da indagini della Magistratura, con preventiva delega d’indagine consegnata nelle mani della Compagnia Radio Mobile di Pozzuoli, sui contenuti della quale, poiché ancora in corso, è mantenuta una certa riservatezza sia dagli uffici comunali che dalle segrete stanze di via Vanvitelli al parco Vanvitelliano del Fusaro (dove sono sistemati gli uffici amministrativi del CIC).
 
Il Caso “La Curva”: Un Buco Nero per l’Amministrazione Schiano
 
I rilievi all’immobile ex “La Curva”, tra i punti più controversi e contestati della sin ora assolutamente nefasta ed inconcludente gestione del Centro Ittico Campano portata avanti dall’amministrazione Schiano, sono continuati anche nella mattinata di oggi per svilupparsi poi nel pomeriggio.
 
Controlli asfissianti, su cui si conosceranno a breve i risvolti giudiziari e presumibilmente amministrativi, per i quali è doveroso avanzare alcune ipotesi figlie di realtà già ampiamente mostrate in passato attraverso articoli pubblicati su questo stesso blog e oggetto di diverse denunce inviate all’attenzione della Procura della Repubblica, nonché oggetto di discussione in Consiglio Comunale.
 
Struttura Abusiva Con “Condono Congelato”
 
Innanzitutto l’immobile presente in quell’area, che affaccia sulla degradata pista ciclabile del Maremorto, risulta essere “abusivo con richiesta di condono”. In pratica è una struttura eretta in un’area non edificabile, in quanto zona soggetta secondo il Piano Paesaggistico a “protezione integrale” e quindi ad inedificabilità assoluta, il cui concessionario dell’epoca presentò domanda per il primo condono del 1985.
 
Pratica presumibilmente inaccettabile, mai esaminata dall’ente comunale e quindi lasciata nel Limbo dell’incertezza formale e burocratica.
 
Pare ovvio quindi che, se la struttura di base è abusiva e non condonata, possibili lavori edilizi che prevedano un ulteriore ampliamento o modifica dell’impianto esistente, non possono essere altro che anch’essi abusivi ed illeciti.
 
La Delibera di Coppola sugli Immobili Abusivi
 
image A conferma di ciò, spulciando tra le delibere di Giunta approvate dall’ente locale, si ricorda la celeberrima “delibera Varrone” del 8.9.2003 nel corso dell’amministrazione guidata da Antonio Coppola. All’epoca l’esecutivo, sostenuto da molti membri dell’attuale maggioranza consiliare (tra cui il sindaco Ermanno Schiano ed i consiglieri Luigi Della Ragione, Antonio Carannante, Geppino Laringe, Gino Illiano, Luigi Carannante), approvò una delibera ad oggetto: “Indirizzi operativi e linee guida per l’esecuzione dei lavori di straordinaria manutenzione sugli immobili oggetto delle procedure in itinere prescritte dalla legge n.47/85 e dalla legge n. 724/94”.
 
Dalla stessa, molto lunga e complessa, si evince come l’ex assessore Claudio Varrone, all’epoca anche Presidente della V Sezione del Consiglio di Stato, prescrivesse per gli immobili abusivi e con “domanda di condono” congelata, la possibilità di poter svolgere lavori edilizi di “manutenzione ordinaria e straordinaria” che non prevedessero però alcun tipo di modifica alla struttura per cui si era richiesto il condono.
 
Nello specifico, dal corpo dell’atto ben conosciuto dai membri dell’Armata Brancaleone da più di due anni alla guida della città, si sottolinea come non sia possibile apportare al corpo della struttura in esame (e quindi anche all’ex ristorante “La Curva”) nessun “quid novi”, ovverosia nessun “qualcosa di nuovo”.
 
Sito d’Interesse Comunitario ed Area Parco
 
A ciò si aggiunge che l’area in oggetto, super protetta, risulta essere, almeno in teoria, monitorata da più di qualche ente pubblico.
 
Oltre al Centro Ittico Campano, proprietario del terreno e quindi unico ente giuridico in grado di rilasciare apposita concessione, troviamo anche l’Ente Parco Campi Flegrei (e di riflesso la Regione Campania), poiché il tratto che cinge il lago Miseno rientra tra i confini dell’Ente regionale .
 
Senza dimenticare che proprio quella zona è considerata “Area SIC”, Sito d'Interesse Comunitario, poiché rientra tra le specifiche aree individuate dalla “Direttiva Habitat” del Consiglio della Comunità Europea del maggio 1992 “relativa alla conservazione degli habitat naturali e semi-naturali e della flora e della fauna selvatiche”.
 
L’Interesse del Comune di Bacoli
 
Rilevante è poi il ruolo del Comune di Bacoli che, oltre ad essere proprietario del 99,97% delle quote del CIC, è l’ente pubblico presso cui il noto responsabile dei lavori della ditta che sta operando sull’ex “La Curva” ha dovuto protocollare la DIA, ovverosia la “Denuncia d’Inizio Attività” che in edilizia è propedeutica all’apertura di qualsiasi cantiere.
 
In tal caso è scontato sottolineare un aspetto: se le indagini dovessero essere afferenti a questa particolare problematica e se, soprattutto, dovessero portare a decisioni clamorose (per via della scoperta di ulteriori “opere abusive”), sarebbe quanto mai anomalo il fatto che si stessero svolgendo lavori abusivi all’interno di una struttura pubblica, coperta da teloni che la nascondono agli occhi altrui e che, incredibilmente, sorge a pochi passi dal Municipio di Bacoli, dal Comando di Polizia Municipale e dall’Ufficio Tecnico Comunale.
 
imageRisulterebbe essere quindi clamoroso apprendere che per rinvenire presunti illeciti all’interno di quell’immobile, si sarebbe dovuto attendere l’intervento coatto di un organo di controllo giunto dalla nobile “Puteoli”.
 
L’Incendio della Scorsa Estate ed il Bando Chiacchierato
 
Ma le indagini potrebbero virare anche su fronti ancor più scottanti.
 
La scorsa estate la Compagnia Radio Mobile di Pozzuoli fu impegnata proprio all’interno dell’ ex ristorante “La Curva” per via di un incendio, presumibilmente doloso, che interessò parte dell’immobile e che lanciò più di qualche allarme tra chi quella sera fu deputato alle indagini in territorio bacolese.
 
Fiamme che non determinarono particolari danni per il “bene materiale”, che però scossero un’altra vicenda “politico-gestionale-amministrativa” messa in piedi dall’ex presidente del CIC Daniele Perna. Fu infatti lui, dopo aver allontanato l’ex concessionario del locale di via Lungolago, a mettere al bando la concessione dell’area, attraverso una procedura ad evidenza pubblica.
 
Una novità assoluta per la società che gestisce più del 20% dell’intero territorio comunale, che causò non poche polemiche per come poi fu sviluppata.
 
Innanzitutto sotto un profilo meramente economico-contabile: la concessione, messa all’asta per 24.000 euro, fu poi aggiudicata per una cifra superiore ai 62.700 euro, palesando quindi un’evidente incongruenza tra quelli che erano gli irrisori parametri tabellari approvati (anche in sede di Consiglio Comunale) dall’amministrazione Schiano ed i reali valori di mercato.
 
Le Indagini dell’Antimafia
 
Dati incontrovertibili che scatenarono le ulteriori indagini della Direzione Distrettuale Antimafia e le successive dimissioni d’agosto 2011 dell’intero CdA del Centro Ittico, mentre per sancire la validità delle tabelle “Matarazzo” (dal nome di colui che le ha redatte) la maggioranza decise di inviarle all’attenzione della Magistratura Contabile.
 
Un quadro a prima vista imperscrutabile, che si concluse con l’improvvisa scelta del primo aggiudicatario della concessione a “tirare i remi in barca” lasciando spazio al secondo in graduatoria (molto chiacchierato per via di una sua vicinanza ai consorzi interessati alla gestione del Porto di Miseno - Clicca Qui) che, adeguando la propria offerta a quella del primo della lista (attraverso una procedura più che contestabile), acquisì la concessione e, dopo mesi, cominciò i lavori.
 
Bacoli, Paese da “Cronaca Giudiziaria”
 
Punti interrogativi supportati da realtà desolanti figlie della cattiva gestione del paese flegreo, nuovamente umiliato da nuove e spinose indagini della Magistratura, nonché dall’azione di controllo dell’Arma dei Carabinieri.
 
Ed è per questo che, in attesa dell’epilogo di questa specifica vicenda, non ci resta che assimilarne con amarezza le crude premesse tra la sempre maggiore limpidezza di ciò che sino a qualche tempo fa restava confinato all’incertezza ed all’inciucio, e le sirene degli organi di controllo accese su quella che oramai rientra ossessivamente tra le pagine della “cronaca giudiziaria”: la città di Bacoli.
 
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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VIDEO SHOCK – Catastrofe al Depuratore, Mare Ricoperto dalla Melma: La Foce Uccide il Litorale da Cuma a Miseno

2012-03-21 13.12.52 Tante parole, pochi fatti, inquinamento costante: sono questi i tre procedimenti logici che segnano inesorabilmente la fine del litorale domitio-flegreo, martoriato ancor 'oggi dalle tonnellate di melma riversate ogni minuto in mare dal Depuratore Regionale di Cuma-Licola.
Una foce, quella che sorge proprio a pochi metri dalla foresta di Cuma (anch’essa Sito d’Interesse Comunitario) che tra il silenzio di “media”, istituzioni e cittadini tutto sommato ancora ben lontani dalla calda estate, continua inesorabile a gettare in battigia un flusso costante di liquame. Lo stesso che, una volta sbattuto violentemente contro la cupoletta frangiflutti voluta “in illo tempore” dai Borbone, vira dritto verso le coste del Fusaro, Torregaveta, Acquamorta, Miliscola e Miseno.
Scenario impressionate a cui s’aggiunge il tanfo insopportabile che contraddistingue l’intera zona dove, nonostante i divieti ed i recenti trascorsi vissuti tra le illegalità delle corse di clandestine volute dal clan Nuvoletta, non disdegna di essere anche una sorta di campo d’addestramento per il trotto di cavalli, unici veri proprietari di un litorale tanto esteso quanto non balneabile.
Ed in questi casi, quando ci vengono in ausilio la limpidezza delle immagini (realizzate il 21.03.2012), pare quanto mai inutile continuare a raccontare ciò che è possibile vedere semplicemente con i propri occhi: la morte del litorale domitio-flegreo.
Avvertenza
- Video Vivamente Sconsigliato ai “Deboli di Stomaco” -

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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mercoledì 28 marzo 2012

Acquamorta, la Spiaggia Si Trasforma in Rimessaggio Abusivo: Battigia Ricoperta da Vernici - FOTO

image Nel giorno in cui il calendario segna l’inizio della Primavera, cominciano a colorarsi di verde gli spazi pubblici del piccolo centro flegreo, gli alberi sono in fiore e, il porticciolo di Acquamorta comincia ad essere la meta prediletta per godersi i primi raggi di sole. Ma, come recita il proverbio, non è oro tutto ciò che luccica.

La scorsa stagione, nonostante le reiterate segnalazioni è stato difficile far rispettare le più elementari norme del viver civile, della tutela e della sicurezza, del rispetto per l’ambiente: la spiaggetta di Torrefumo per l’intera stagione è stata una discarica “a cielo aperto”, per non parlare dei pedalò e delle barchette illegalmente posizionati oltre la linea interdetta all’accesso (“causa pericolo di frana del costone”).

E, lì…sono rimasti anche durante il periodo autunnale, quello invernale e…quello primaverile dell’anno 2012 appena incominciato! Ma, ciò che di più ad oggi, lascia interdetti e, a buona ragione, fa andare su tutte le furie una buona porzione di cittadini montesi è, ancora una volta, lo stato in cui versa la piccola spiaggetta a ridosso della passeggiata di Torrefumo, nei pressi del cosiddetto parcheggio “Scirocco”.

Spiaggia Come Rimessaggio

Il tratto di arenile, già di per sé martoriato ed abbandonato alla barbarie, s’improvvisa essere anche un “rimessaggio” per gozzetti privati. imageDa qualche giorno, alcuni proprietari di natanti hanno issato sull’arenile le proprie imbarcazioni e sono intenti alle consuete opere di rimessa in sesto delle stesse, attraverso riverniciate e quant’altro deturpando maggiormente il piccolo Eden.

La battigia è a chiazze blu e rosse in più tratti, a causa dello sgocciolare della vernice fresca direttamente sulla sabbia e, i rifiuti, triplicati a cui si sono aggiunti, per l’appunto i medesimi barattoli utilizzati per la realizzazione del nuovo “look” dei natanti in procinto di essere messi nuovamente in mare.

Aumenta l’Inquinamento, I Cittadini Chiedono Controlli

E così, ancora una volta Acquamorta è un continuo ciclo di spazzatura, tra quella gettata in mare dalle barche, e quella gettata sulla sabbia, che il mare suo malgrado si ritrova a ingurgitare con l’effetto di una bella indigestione ambientale.

I cittadini rivendicano maggiori controlli da parte degli organi preposti affinché si ponga un freno a scempi del genere che, certamente, non giovano né al paesaggio né a chi, con sacrifici e nel rispetto dell’ambiente svolge secondo le norme vigenti le necessarie opere di manutenzione delle imbarcazioni negli appositi spazi, siano essi cantieri o proprietà private.

Melania Scotto d'Aniello
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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L’ “Antimafia” Fa Tremare il Comune, Arriva la Smentita Che Non Smentisce Nulla: Tanta Omertà per Difendere i Propri Interessi

image La smentita del Comune di Bacoli, al nostro articolo “ CLAMOROSO - Antimafia al Comune di Bacoli, Arriva l’Interdittiva per la Società Che Sorveglia gli Ormeggi Comunali a Casevecchie”, diffusa con comunicato stampa n. 2 del 23/3/2012, rientra nel più ampio quadro dell’attacco che la nostra Amministrazione sta cercando di portare, con maggiore virulenza in questi giorni, a Freebacoli e soprattutto a Josi Della Ragione, reo di svolgere un enorme lavoro in favore della “Trasparenza”.

Questo è intollerabile! Il dominio, perché questa gente vuole dominare, non governare, diventa difficile se c’è chi informa, e perciò le voci della chiara e trasparente informazione devono ad ogni costo essere messe a tacere.

Molto spesso l’Amministrazione, confondendo il significato di “Ruolo Istituzionale” con quello di “Omertà”, e specifico bene, a scanso di ennesima minaccia di querela, OMERTÀ intesa non nel suo significato legato alla malavita, ma in quello estensivo di Solidarietà interessata fra membri di uno stesso gruppo o ceto sociale che coprono le colpe altrui per salvaguardare i propri interessi o evitare di essere coinvolti in indagini spiacevoli e pericolose” , tende ad occultare i fatti ai cittadini.

Proteggere la Casta Con il Silenzio: Noi Non Ci Stiamo

In Gragnanese, lo posso ben dire io che ho studiato lingue [è autoironico, lo chiarisco a beneficio di chi non ha le capacità mentali per comprenderlo da solo], usano il termine “accuva’ ”= nascondere, che forse rende meglio l’idea, come la chioccia che, covando, nasconde, per proteggere.

image Prove di quanto affermo? Tante, tantissime, vogliamo citarne al momento soltanto tre, abbastanza recenti, e per altre (non tutte perché sono troppe) sto per scrivere un ulteriore articolo.

  • Nel corso dell’ultima seduta di Consiglio Comunale, al Consigliere Josi Della Ragione che voleva ribattere all’accusa, con minaccia di querela, da parte del Sindaco, il Presidente, Sig. Aniello Savoia, ha tolto la parola, e di questo ci sono le registrazioni che custodisce il Comune. Pochi minuti dopo questa possibilità veniva data ad altri, evidentemente più graditi del consigliere Josi.
  • Recentemente il “Coordinamento delle Periferie” ha dovuto rivolgersi al Difensore Civico per riuscire ad ottenere un documento sul servizio comunale fognature negli anni 90 ma, si sa, quando si parla di fognature e di inquinamento del lago Fusaro, se non si è proprio costretti, è meglio fare orecchie da mercante, alla faccia della trasparenza.
  • Qualche giorno fa, sempre il Consigliere Josi Della Ragione, si recava al Centro Ittico Campano per ottenere copia delle nuove tabelle fitti, elaborate da un perito del Tribunale. Gli veniva, però, non soltanto negata la suddetta copia, a cui ha diritto come da art. 18, comma 6, dello Statuto Comunale [ART. 18 - CONSIGLIERI COMUNALI -6 - L’esercizio dei diritti di cui al comma IV, e quello di ottenere notizie ed informazioni dagli uffici del Comune, nonché dalle sue aziende ed Enti dipendenti, è disciplinato dal regolamento], ma gli veniva perfino IMPEDITO di farne richiesta scritta, dicendogli di rivolgersi al Comune.

Il Sindaco dei “Suoi”

image Questi sono i fatti che danno davvero fastidio all’Amministrazione, che intende in maniera erronea il proprio ruolo, che dovrebbe appunto essere quello di amministrare per il bene di tutta la cittadinanza, nessuno escluso, nella massima trasparenza, ruolo che si riduce invece molto spesso [ed uso questo eufemismo a scopo di evitare minacce di querele] a mera difesa corporativa.

Cercare di capire e, ancor di più, di rendere pubblico ciò che accade nel nostro territorio è un peccato imperdonabile per chi ci “amministra”.

E mi rimbombano sempre nella mente le parole del Sindaco Schiano nella cerimonia di insediamento : “sono stato eletto con il PDL, ma cercherò di essere il Sindaco di tutti”. Cercherò, non un deciso sarò! E devo dire che questa sua ricerca appare alquanto infruttuosa, per non dire completamente nulla.

La Smentita Che Non Smentisce Nulla

Sempre riguardo al comunicato, definito da qualcuno come smentita al nostro articolo, sito che infatti titola: :“Ormeggi: Smentita da parte del Comune di Bacoli”, e come peraltro appare (vedi allegato) nel messaggio di comunicazione istituzionale, per prima cosa non comprendiamo di quale smentita si tratti, perché è lo stesso comunicato stampa a ribadire invece l’arrivo, a carico della ditta di cui al nostro articolo, di un’interdittiva antimafia. Il comunicato, quindi, palesemente rafforza quanto da noi scritto.

Se, come dice la nota comunale, l’interdittiva è stata sollecitata dallo stesso Comune, ce ne compiacciamo, però ci poniamo la domanda del perché il Comune abbia dato a questa ditta, in data 11 luglio 2011, con “procedura negoziata” , l’affido per i servizi di assistenza ormeggi.

Infine, per quanto riguarda la durata della concessione, ci risulta che oltre ai 4 mesi di cui parla la nostra Amministrazione, la delibera n. 342 del 25/11/2011 (Clicca Qui) abbia esteso tale concessione del servizio di guardiania, come di seguito riportato:

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Non ci risulta che tale delibera sia stata ancora annullata da altra delibera di Giunta, né che la cosa, come invece avrebbe dovuto, sia stata discussa in Consiglio Comunale.

L’Amministrazione Accusa Chi Fa Informazione

Non comprendiamo pertanto le accuse di aver usato un “tono capzioso” per “un’inutile titolo” (inutile nell’ottica della rozzezza della smentita; per noi è, e rimane, utilissimo) né comprendiamo come un’informazione più che corretta venga definita, con estrema acrimonia, “cattiva e distorta”.

Comprendiamo invece che è l’informazione stessa che viene sistematicamente messa sotto accusa da chi vuole stendere su tutto il velo del silenzio, mentre i gratuiti apprezzamenti di “inutile”, “cattiva” e “distorta” vanno rivolti non a noi, bensì alla squallida smentita.

E concludiamo facendo notare la nostra signorilità nel non aver posto l’accento su vari errori grammaticali della prima versione della “smentita” [che riportiamo di seguito] che, tra l’altro, testualmente recita: “un’inutile titolo” e inerente agli specchi d’acquei”.

Comprendiamo infatti come queste, che ci auguriamo siano realmente soltanto sviste e non ignoranza, possano essere dovute alla fretta e all’ansia di smentire, (in questo caso sì, capziosamente), non si comprende che cosa.

Alessandro Parisi
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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C i t t à d i B a c o l i

(Prov. di Napoli)

COMUNICATO STAMPA N.2 DEL 23/03/2012

In relazione all’«articolo» apparso su un blog locale si precisa che è pervenuta su richiesta del Comune di Bacoli, in conformità alla legge vigente, una interdittiva antimafia che interessa un contraente che per 4 mesi ha gestito il servizio custodia e trasporto inerente agli specchi d’acquei del Comune di Bacoli. Nessun rapporto contrattuale è attualmente in corso con detto contraente e l’Amministrazione ha, senza indugio, adottato tutti gli atti consequenziali per dichiarare il suddetto contraente di non gradimento per l’Ente. Pertanto emerge, con estrema chiarezza, il tono capzioso di un’inutile titolo di un «articolo» finalizzato solo a fornire una cattiva e distorta informazione.

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martedì 27 marzo 2012

In Tremila Per l’Ultimo Saluto al Sergente di Cappella, I “Ragazzi di Michele” Sono un Esercito. L’Appello del Vescovo: “Perché la Guerra?” - FOTO

image Migliaia di persone in strada ed un frastornante silenzio durato molto più a lungo dei paletti fissati dal “lutto cittadino” dettato dai sindaci locali: Bacoli e Monte di Procida si fondono per una mattinata in un’unica solidale comunità, legata dalla sofferenza e dalla riflessione successiva alla prematura scomparsa del sergente Michele Silvestri.

Chiusi i negozi, bandiere a mezz’asta, strade chiuse al traffico ed un fiume umano che, dalla chiesa della Madonna del Buon Consiglio di Cappella si è dilungato, compatto e commosso, verso il cimitero di via Torre di Cappella.

E’ stato però il silenzio e la compostezza di un intero popolo a segnare l’ultimo saluto al soldato delle “Palazzine”, accolto già nella tarda nottata di ieri da una folla immensa, riunita in preghiera a seguito di una partecipata fiaccolata che, attraversata Cappella Vecchia, si fermava alle soglie della chiesa di periferia per attendere la bara del concittadino scomparso in Afghanistan, poi giunta da Roma a Bacoli intorno alle 22:45.

Un Cordone Umano per la Camera Ardente

E l’afflusso di persone, molte spinte dall’emotività dettata dal momento luttuoso, è ricominciato stamane dalle 7:30 per presenziare la camera ardente allestita all’interno delle chiesa. imageUn lunghissimo cordone cittadino che giungeva sin verso la strada, continuato ben oltre le 10 quando, a pochi minuti dall’inizio della cerimonia religiosa, è stato interdetto l’accesso di ulteriore persone per evitare unì il sovraffollamento dello spiazzale interno, gremito in ogni ordine di posto.

Evenienza già preventivamente calcolata per la quale si erano sistemate numerose casse audio per permettere a tutti gli intervenuti di ascoltare la funzione religiosa a cui, presentando un impressionante colpo d’occhio, hanno preso parte almeno tremila cittadini.

A loro si sono affiancate le rappresentanze istituzionali, con tanto di gonfaloni, dei Comuni di Bacoli, Monte di Procida, Pozzuoli e Procida, oltre a quelle militari dei compagni di lavoro di Michele e di tutte le autorità di controllo e sicurezza esistenti. Non sono mancati inoltre cartelloni e manifesti di cordoglio da parte di organizzazioni commerciali, partitiche ed associative presenti sui territorio di Bacoli e Monte di Procida.

Sul sagrato e sulle mura della chiesa erano poi messe in mostra le decine di corone di fiori poste lì, tra tutte, anche dalla Presidenza della Repubblica, dal Ministero dell’Interno, dalla Regione Campania e dalle numerose realtà oggi presenti tra via Mercato di Sabato e viale Olimpico.

Il Vescovo Pascarella: “Perché la Guerra?”

2012-03-27 12.13.44A celebrare messa è stato il vescovo di Pozzuoli Gennaro Pascarella il quale, nel corso dell’omelia, ha ribadito la sua vicinanza a tutti i soldati impegnati all’estero, ponendo, tra le altre, una significativa domanda retorica: “Perché la guerra?”.

Nel corso della cerimonia, intercalata dal suono del “silenzio militare” straziato dalle grida dei parenti di Michele, è intervenuto anche il comandante del distaccamento del 21/o Genio Guastatori di Caserta che ha espresso profonda vicinanza alla famiglia Silvestri: “Da oggi i parenti di Michele faranno parte della grande famiglia dell’Esercito. Noi, quando caleranno i riflettori della notorietà, non smetteremo di essere vicini a chi oggi soffre per la perdita di un padre, un marito, un figlio. Il nostro compito ed obiettivo, quando ci rechiamo su fronti esteri, è quello di portare la pace. Ed è per questo che continueremo a sostenere questa causa, nell’esclusiva difesa dello Stato, della Repubblica, delle Istituzioni democratiche e della popolazione italiana tutta”.

Bacoli e Monte di Procida Unite nel Silenzio

Al termine della funzione religiosa la folla presente si è stretta al sergente, la cui bara era avvolta all’interno della bandiera italiana, in diversi applausi che hanno scandito l’avanzare del carro funebre verso il cimitero di via Torre di Cappella dove l’ultimo straziante saluto è stato vissuto in intimità dai familiari, mentre le migliaia di cittadini restavano in silenzio oltre il cancello d’ingresso del cimitero bacolese.

2012-03-27 12.12.45Funereo il clima vissuto, nel corso dell’intera mattinata, in ogni frazione di Bacoli e Monte di Procida anche se, come preventivabile, l’acme della partecipazione si è concentrato in Cappella dove la stragrande maggioranza dei negozi hanno alzato le saracinesche soltanto nel pomeriggio.

Una Squadra Si Muove da Cappella: Straordinari i “Ragazzi di Michele”

Silenzio tombale, a cui ha contribuito anche il blocco del traffico veicolare, colorato soltanto dai palloncini tricolori e dalle maglie bianche promosse dai giovani amici di Michele: i ragazzi di Cappella Vecchia che, commossi e compatti, hanno rappresentato un vero e proprio servizio d’ordine da far invidia alle decine di copri istituzionali dello Stato presenti stamane per l’ultimo saluto.

I secondi, dall’Esercito alle Polizie passando per i Carabinieri e la Protezione Civile, muniti di drappelli e divise ufficiali; i primi invece, marchiati in volto per la mancanza di un amico che non rivedranno mai più, armati di manifesti, striscioni ed una maglietta bianca con al centro la foto del loro “Gigante Buono”.

L’uomo, prim’ancora che soldato, Michele Silvestri.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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lunedì 26 marzo 2012

Bacoli e Monte di Procida, Un Unico Lutto Vissuto in Due Modi Diversi: Ecco Tutte le Disposizioni per la Giornata di Domani

image Domani la città di Bacoli vivrà una giornata di lutto cittadino, in ricordo del sergente Michele Silvestri: a stabilirlo è un’apposita delibera di giunta comunale (Clicca Qui).

Dalla stessa, dopo aver ricordato che “sabato scorso in Afghanistan in un attacco con colpi di mortaio avvenuto contro la F.O.B. ( Forward Operative Base ) “ICE” nella regione di Gulistan ha trovato la morte il Sergente Michele SILVESTRI, originario del Comune di Monte di Procida e residente nel Comune di Bacoli alla Via Papinio Stazio, n. 36”, vengono specificate le modalità con cui si svilupperò la mattinata di lutto.

Bacoli: Negozi Chiusi dalle 10:00 alle 11:30. Nelle Scuole 15 Minuti di Silenzio

La Giunta Comunale, così come evincibile anche dai manifesti murari affissi in città, ha difatti deliberato di:

“· Esprimere il lutto di tutta la comunità bacolese per la tragica morte del Sergente Michele SILVESTRI avvenuta in Afghanistan il 24 marzo 2012 in un attacco a colpi di mortaio;

· Dichiarare il lutto cittadino per martedì 27 marzo, giorno del funerale del milite, nella Chiesa di Santa Maria del Buon Consiglio di Bacoli;

· Disporre in onore del soldato caduto:

► la chiusura degli esercizi commerciali dalla ore 10,00 alle ore 11,30 del 27 marzo 2012;

► in tutte le scuole , uffici ed aziende del territorio comunale dalle ore 10,30 alle ore 10,45 si osserveranno 15 minuti di pausa dalle rispettive attività per commemorare la figura del soldato scomparso, quale spazio di riflessione sui valori della pace, della solidarietà e fratellanza dei popoli
;

· Dare atto che il Comune si impegna a porre a disposizione della famiglia del Sergente SILVESTRI uno spazio all’interno dell’istituenda cappella dedicata ai Caduti sul lavoro nel cimitero di Cappella per l’estremo riposo delle spoglie dell’eroico soldato”.

Monte di Procida: Chiude Solo la Scuola di Cappella, Lutto dalle 8:00 alle 12:00

Diverso invece il discorso per la limitrofa Monte di Procida, terra natia del sergente in quanto originario dell’area “Palazzine” di Cappella Vecchia.

A decretare il lutto cittadino è un’ordinanza del sindaco (Clicca Qui), che prevede disposizioni differenti rispetto a quelle bacolesi.

Il lutto cittadino, che si svilupperà nella giornata di domani, andrà avanti dalle 8:00 alle 12:00, con l’esposizione delle bandiere negli edifici pubblici listate a lutto a mezz’asta.

A ciò si aggiunge la chiusura della scuola primaria e dell’infanzia di Cappella.

Con l’ordinanza inoltre s’invitano:

  • le scuole di ogni ordine e grado ad osservare un minuto di raccoglimento all’inizio delle lezioni
  • gli esercizi commerciali a tenere abbassate le saracinesche dalle 8:00 alle 12:00
  • i cittadini e le associazioni ad esprimere, con forme autonome, il loro dolore

In più vengono vietate attività ludiche contrastanti col carattere luttuoso e, per l’intera durata dei funerali, ogni attività lavorativa che non sia finalizzata ai servizi della cerimonia, in particolare quelle rumorose, quelle che possono intralciare l’afflusso delle persone o che comportano l’uso di veicoli per il trasporto di materiali.

I Funerali dalle ore 10:30 alla Chiesa della Madonna del Buon Consiglio a Cappella. Stasera Fiaccolata

I funerali del sergente Silvestri avranno quindi luogo dalle ore 10:30 presso la Chiesa della Madonna del Buon Consiglio di Cappella, frazione del territorio di bacoli dove è presente anche il cimitero dove sarà trasportata la bara.

Intanto stasera, così come promosso attraverso i social network (Clicca Qui), si terrà una fiaccolata popolare in ricordo di Michele che partirà dalle ore 20:00 dalle Palazzine in Cappella, sino a giungere alla chiesa della Madonna del Buon Consiglio dove, in tarda serata, arriverà la bara.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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domenica 25 marzo 2012

Da Trincone a Silvestri, L’Area Flegrea Piange Ancora Dopo la Strage di Nassiriya: Martedì i Funerali nella “Sua” Cappella

image Soldati in divisa, per vigilare quel palazzo dove Michele non tornerà mai più, e sparuti gruppi di amici e figure istituzionali che salgono e scendono le rampe di scale che portano verso la casa della famiglia Silvestri.

Si trascina in un alone di tristezza il giorno dopo la notizia della scomparsa del sergente di Cappella, ricordato da conoscenti e vicini di casa alla stregua di un membro di famiglia, particolarmente conosciuto nello spiazzale di periferia dove sorgono numerose case popolari. Un dolore forte che ha chiuso nel silenzio i genitori e la moglie che, fermi in casa nell’attesa del ritorno del figlio e marito su suolo italiano, ricevono alla spicciolata le condoglianze delle massime rappresentanze dello Stato, sino ad allora intraviste soltanto in tv.

“Ciao Michele, le Istituzioni Riflettano”

A far visita in giornata ai cari, oltre i primi cittadini del territorio flegreo, anche il governatore Caldoro e compagni di lavoro di Michele, sino ad un mese fa operanti con lui nel casertano, dove il sergente deceduto svolgeva normalmente servizio quando non era in missione, per poi tornare nella sua Cappella nel pomeriggio.

“Il nostro paese ha perso un altro figlio. Un paese – commenta un affranto Nicola, residente di via Cappella - tanto amabile quanto duro. Duro perché alla fine non offre un granché per poterci vivere degnamente e quindi ognuno cerca di aggrapparsi ad un qualcosa. imageMolti dicono che Michele amava il suo lavoro, ma io penso che se avesse avuto la possibilità di sceglierselo di sicuro non si sarebbe allontanato dalla moglie e figli. Un ragazzo semplice, perbene, educato e rispettoso. Tutti noi lo piangiamo. Spero solo che le amministrazioni locali prendano atto di questa tragedia e facciano qualcosa per questi ragazzi offrendo loro opportunità di lavoro e farli realizzare nel proprio paese. Ciao Michele caro, noi non ti dimenticheremo”.

Da Silvestri a Trincone: Dieci Anni di Missioni e Sofferenze

Una storia di lacrime e di recriminazioni che, per certi versi, ricorda quanto avvenuto soltanto dieci anni fa. Periodo in cui la terra flegrea dovette subire la perdita di un altro soldato, caduto anch’egli in “missione di pace” all’estero, a seguito dell’attentato avvenuto il 12 novembre 2003 contro la base italiana di Nassiriya, costato la vita a 28 persone, di cui 12 carabinieri, 5 militari dell'esercito, 2 civili e 9 iracheni, nonché il ferimento di 58 persone di cui 19 italiani.

 “Dovrebbero essere delle missioni di pace ma molte volte purtroppo finiscono per non esserlo. Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida sono tutte accomunate da un unico dolore, ovverosia la perdita, dopo dieci anni, di un altro ragazzo flegreo, in luoghi in cui erano andati a portare pace e non guerra”, spiega Gaetano attraverso i social network.

imageAll’epoca a perdere la vita fu Alfonso Trincone, 44 anni, maresciallo dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico ucciso pochi giorni prima del rientro a casa, tra Pozzuoli e Bacoli dove era presente la propria famiglia.

Domani i Funerali di Stato, Martedì la camera Ardente nei Campi Flegrei

Ed è proprio per questo motivo che, da via Cappella ad ogni singolo bar presente lungo le piazze montesi e bacolesi, le riflessioni dei cittadini, esclusivamente puntate sull’argomento della giornata, vertono sulla possibilità di evitare queste stragi, attraverso decise scelte governative. Intanto si attende la bara che, dopo i funerali di Stato da svolgersi nel pomeriggio, tornerà a Monte di Procida in nottata per la camera ardente.

Gli ultimi funerali si svolgeranno poi martedì alla chiesa frequentata da sempre dalla famiglia e dalla comunità d’appartenenza di Michele, ovverosia quella della Madonna del Buon Consiglio a Cappella.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Michele, Il Sergente delle “Palazzine” Nato nella Terra della Sofferenza. Cappella Vecchia Lo Ricorda Con il Silenzio - FOTO

imageUna schiera di macchine, soldati in divisa e l’oscuro angolo dell’area povera della frazione di Cappella vecchia straziato dalle urla di chi via via prende consapevolezza di ciò che è successo: è il silenzio di chi da sempre è abituato a soffrire a segnare il cupo sabato sera del popolo delle “palazzine”.

Restano lì, affranti e con le lacrime agli occhi, i giovani amici di Michele, ragazzo solare e da sempre amante dell’Arma e della sua “Cappella”. Lì dove sino ad un mese lo incontravano per scherzare, bere un caffè o, spesso semplicemente per fargli compagnia, mentre scendeva di casa per correre lungo le strade che avevano segnato la sua giovinezza sino a portarlo alla maturità, ed alle numerose esperienze all’estero, in missione.

L’Arrivo dell’Esercito a Cappella

Sempre lì dove, poco dopo le 18, giungevano capitani e tenenti  dell’Esercito accompagnati da una pattuglia della Polizia Municipale di Bacoli.

image“Non è vero, non è possibile. Avete sbagliato”, urlava sofferente una familiare quando, affacciata dalla veranda, vedeva svoltare verso la propria abitazione le numerose autovetture con cui lo Stato solitamente si avvicina agli usci di casa dei parenti, per comunicare gli strazianti esiti di chi è caduto per ciò che i più definiscono “una missione di pace”.

Ma le grida non sono servite a fermare l’iter burocratico.

Spengono i motori, scendono dagli automezzi e con una delegazione di almeno dieci unità, accedono all’interno del portone bussando alla porta dei genitori che, dopo poche parole, sfogano la propria rabbia in urla di sconforto.

"Non ce lo meritavamo", commenta sottovoce il padre.

Il Silenzio di Chi è Abituato a Soffrire

imageDi qui in poi la notizia si diffonde rapidamente di casa in casa, di portone in portone. E alla spicciolata arrivano i vicini di casa, i parenti, gli amici ed i conoscenti. Tristi ma silenti, perché la sofferenza in queste zone di povertà e degrado non è un eccezione, ma la regola.

Tanti palazzoni gialli e verdi con ugual grandezza racchiudono in uno spiazzale non troppo esteso, un centinaio di famiglie che tirano avanti alla giornata , sopravvivendo all’interno di case popolari da acquisire con piccole rate mensili. Sono le case dell’IACP: settanta metri quadri in cui si racchiudono i sacrifici di una vita. Quattro mura ed un tetto presenti nel cuore della periferia, tra cave abbandonate e progetti di risanamento e sviluppo mai completati.

Area povera di tutto da cui Michele, dopo aver sposato Nunzia, vicina di casa, aveva deciso momentaneamente di “emigrare” per spostarsi a Torregaveta, permettendo con i propri sacrifici di lasciare una casa alla propria famiglia. Ma nonostante tutto, ogni qual volta ne aveva la possibilità, tornava nel suo piccolo borgo artificiale, dove ritrovava gli amici di sempre.

Il Commento degli Amici

image “Aveva l’Esercito nel sangue – afferma un ragazzo, infastidito dai flash di quelle “tv”da sempre vissute come realtà lontane e distanti – ogni volta che poteva andava in missione. Con lui giocavo, mi sentivo a mio agio perché da queste parti siamo un’unica comunità. Tanti fratelli che convivono i dispiaceri della povertà, ma anche i piaceri della compagnia. Non perdeva mai occasione per una battuta, un sorriso”.

Ma, a ricordarlo, c’è anche chi vivendo alle “palazzine” aveva deciso come lui di scegliere l’Esercito. Perché a vestire gli abiti del soldato, in questi sobborghi meridionali di periferia, spesso ti spinge anche la necessità ed il bisogno di uno stipendio a fine mese.

“L’Esercito è una scelta di vita. Io – spiega Antonio, suo coetaneo – ho già preso parte a dodici missioni. Ad Herat, dove lui è purtroppo caduto, ci sono stato già due volte. Ad ottobre sarei ritornato proprio per dargli il cambio. Adesso molti mi chiedono di non partire più, ma non seguirò questo consiglio. Chi veste la divisa e parte, sa anche che potrebbe non tornare. E’ un rischio, figlio di una scelta”.

O forse, di una necessità.

Josi Gerardo Della Ragione
Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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sabato 24 marzo 2012

Fiamme nel Centro di Monte di Procida, Paura nei Pressi di Piazza XXVII Gennaio: Necessario l’Intervento dei Pompieri - FOTO

Un incendio sviluppatosi nel cuore di Monte di Procida a pochi passi dalla centralissima Piazza XXVII Gennaio: non sono ancora chiare le dinamiche dell’accaduto.
 
Per circa trenta minuti, intorno alle ore 20:00, si sono innalzate fiamme alte circa un metro che hanno coinvolto ed incenerito arbusti e sterpaglie site in via Allegra, a pochi passi da abitazioni ed esercizi commerciali.

I vigili del fuoco, allertati prontamente, si sono diretti sul luogo per constatare la situazione e per provvedere a mettere fine al diffondersi delle fiamme verso altre aree della cittadina flegrea.
 
L’incendio è stato poi successivamente domato.
 
Un nuovo fenomeno di roghi che quindi si va ad aggiungere agli ultimi verificatesi a Pozzuoli, Napoli e Bacoli, destando molta preoccupazione tra i residenti.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it
 

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E' di Monte di Procida il Soldato Ucciso in Afganistan: Si Chiama Michele Silvestri. Era alla Sesta Missione all'Estero

E' montese il militare italiano morto dopo un attacco con colpi di mortaio, avvenuto oggi alle ore 14:00, ora italiana, in Afghanistan.

Il suo nome è Michele Silvestri, 33 anni, residente a via Papino Stazio a Torregaveta, sposato da circa sette anni, con un bimbo piccolo.

I genitori sia di lui che della moglie Nunzia Carannante, sono residenti presso le "palazzine" di Cappella, lato Monte di Procida.

Secondo le prime agenzie, l'attentato si è verificato nel settore Sud-Est dell’area di responsabilità delle truppe italiane, nel Gulistan.

A diffondere la notizia è stato lo Stato maggiore della Difesa. Cinque altri militari feriti, sulle cui condizioni di salute non si sa per ora altro, sono stati prontamente soccorsi e trasportati in elicottero all’ospedale militare da campo della coalizione più vicino.

SEGUONO AGGIORNAMENTI

L'esercito è arrivato a Monte di Procida alle ore 18:00, guidato dal comandante del distaccamento del 21/o Genio Guastatori di Caserta, tenente colonnello Roberto D’Agostino, il quale si è recato con alcuni suoi stretti collaboratori nell’abitazione dei genitori del Sergente Silvestri, nella quale si trova anche la moglie della vittima, Nunzia Carannante. Attivato il nucleo di supporto psicologico alle famiglie e altro personale per l’immediato sostegno morale.

Michele Silvestri già in passato aveva preso parte ad altre missioni analoghe. Questa era la sua sesta missione all'estero. Era partito in missione da circa 20 giorni.

In questi momenti presso l'abitazione del militare sono presenti familiari, giornalisti e numerosi uomini dell'esercito. Ad accorrere anche numerosi residenti del luogo per manifestare solidarietà e cordoglio alla famiglia Silvestri.

La salma dovrebbe rientrare in Italia all'inizio della prossima settimana e i funerali solenni dovrebbero tenersi martedì mattin, mentre il feretro potrebbe tornare a Cappella nella giornata di giovedì.

Redazione Freebacoli
freebacoli@live.it

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Lamiere di Amianto a Cappella, Aumentano i Rischi per la Salute dei Cittadini: “Le Istituzioni Sanno, Ma Non Agiscono” - FOTO

P3201288 Lastre di amianto in strada presso la frazione di Cappella: cittadini denunciano l’accaduto alla Polizia Municipale.

Sono state ritrovate in via Mercato di sabato numerose lastre di eternit, depositate illecitamente presso il parcheggio-villetta posto in prossimità di un noto supermercato della zona. Un ammasso di lamiere ondulate in amianto subito balzate agli occhi di Mario Marino, residente della zona.

“Ieri mattina, intorno alle 8:30, mi sono incamminato a piedi verso Torregaveta. Era una bella giornata ma – spiega Marino - attraversando il parcheggio-villetta poco distante da via Tito, ho visto un ammasso di lamiere ondulate in amianto, sistemate nell'angolo nei pressi del muretto centrale”.

Ennesimo fenomeno di di acuto inquinamento ambientale, che mette a repentaglio la salubrità dell’ambiente e la salute dei cittadini.

P3201292“Dinanzi a questa scena ho subito pensato che chi sa per quanto tempo ancora il sistema di smaltimento dei manufatti in amianto sarà appunto questo: ovverosia l'abbandono per strada. In questo modo si evita tutta la burocrazia e le spese per l'invio in discarica. Questa è la civiltà che contraddistingue il popolo flegreo? Spero di no”, commenta lo sconfortato residente che già in passato ha rinvenuto la presenza di amianto lasciato direttamente in strada.

La riflessione di Mario Marino focalizza poi l’attenzione sul suolo che le istituzioni dovrebbero avere dinanzi a questo stato di cose.

“Ma le istituzioni possono fare qualcosa? Certo, possono imporre, dopo un attento e capillare sistema di catalogazione di tutti i manufatti in amianto sul territorio (vedi canne fumarie), magari con foto satellitari, il loro smantellamento attraverso ditte specializzate, con spese a carico del proprietario, per il conferimento in discarica – continua Marino, che punta poi sui costi P3201286 Ma poi lo sa il popolo di Bacoli che questo prelievo per lo smaltimento di questo scarico in strada sarà a carico della collettività? Chi ha visto, denunci.

Tornando poi al caso specifico il residente, arrivato presso l’Ufficio Postale ella zona ha incrociato una pattuglia dei vigili urbani ai quali ha coscienziosamente comunicato la notizia, con la speranza che il sito venga messo in sicurezza prima che le lamiere possano essere avvicinate da bambini o, in genere, persone ignare dei pericoli determinati dall’amianto.

“Purtroppo – conclude Marino - sono tornato a casa verso le 12:45, ma non era stato fatto ancora nulla. neanche una semplice copertura delle lastre”.

Successivamente, a seguito di ulteriori reclami agli organi competenti, i Carabinieri della stazione di via Lungolago hanno contattato personalmente la Polizia Municipale per segnalare la presenza di amianto in strada e spronandoli ad intervenite repentinamente.

Nel tardo pomeriggio, giungeva quindi sul posto una pattuglia dei vigili urbani che faceva mettere in sicurezza la zona.

Redazione Freebacoli
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